Pronto il decreto sulle nuove Province. «Una riforma importante non può venir meno solo per resistenze localistiche» ha detto stamane il ministro Patroni Griffi. Parole che non lasciano scampo a Benevento che ha puntato sulla «storia del territorio sannita». Al momento si stanno mettendo insieme le proposte che via via arrivano dalle Regioni. Anche la Campania manderà entro domani la proposta di sospensione decisa nella riunione di giunta di sabato sera: sospendere il riordino delle province fino alla sentenza della Corte Costituzionale. Ma le possibilità sono pari a zero. Il ministro ha detto chiaramente che saranno applicate senza sconti le regole fissate con la legge sulla Spendig Review: le Province che hanno meno di 350 mila abitanti o un'estensione inferiore ai 2.500 chilometri quadrati dovranno essere accorpate con quelle vicine. Il dubbio da chiarire sarà ora quello relativo alla città capoluogo, tra Avellino e Benevento. Per quel che riguarda il personale, Patroni Griffi rassicura che «nell'immediato non ci sarà una contrazione del personale ma ci potrebbe essere uno spostamento fisico. I criteri di quest'operazione andranno studiati con un esame congiunto insieme ai sindacati». Dalla fine di giugno del 2013 tutte le Province saranno guidate da un commissario per curare la transizione verso il nuovo regime. Si dovrà decidere solo se il commissario sarà esterno, nominato dal prefetto, o se il ruolo verrà affidato al presidente uscente della Provincia. La reazione non si fa attendere, Aniello Cimitile afferma che «Il Ministro Patroni Griffi è senza pudore. Dopo le sue dichiarazioni, è evidente a tutti che il processo di consultazione delle Regioni e degli Enti locali, era ed è una autentica presa per i fondelli. Tutto ciò che le Regioni e le Conferenze Autonomie Locali hanno detto e prodotto è carta straccia e non serve a niente». L’appello poi alla Regione Campania: «Ci aspettiamo che adesso articoli seriamente la sua opposizione. Non vorremmo che la decisione, condivisibile sul piano del principio, si possa trasformare in una politica di Ponzio Pilato consentendo così al Ministro di farci trovare le cose già fatte senza alcuna opposizione».
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