Dal primo febbraio, l’azienda sanitaria irpina potrebbe sopperire alla mancanza di personale infermieristico e socio sanitario con le prestazioni aggiuntive.
In buona sostanza, le unità interne ai presidi ospedalieri della provincia e quelle in forza nelle strutture territoriali potranno concordare con l’azienda tale istituto. Si sta difatti lavorando ad una bozza di regolamento che vede coinvolte le rsu aziendali e la direzione generale di via degli Imbimbo nella quale emergono ancora una volta il ridotto numero dei professionisti della sanità a causa del blocco turn over.
In attesa, la soluzione individuata è quella delle cosiddette prestazioni aggiuntive per dare supporto H 24 alle diverse unità operative, soprattutto nei servizi di radiologia e di emergenza sanitaria. L’istituto scatta per garantire i livelli di assistenza ospedaliera, e contestualmente per assicurare la sostituzione del personale infermieristico e tecnico in caso di assenza per malattia, congedi parentali, infortuni, aspettative e durante le ferie estive. Il personale può aderire su base volontaria e sarà riconosciuta una retribuzione oraria di 35 euro.
Di questo si è parlato nella riunione indetta ieri dai rappresentanti sindacali “anche se – come evidenzia una nota a firma delle RSU – la seduta è andata deserta per mancanza del numero legale, per inciso erano presenti solo n. 4 componenti su 24”. Intanto, si richiede urgentemente un incontro con il Commissario Straordinario Ferrante proprio per definire modalità e criteri di attuazione delle prestazioni aggiuntive.
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