Due giornate di crisi per i rifiuti in Irpinia per effetto dello sciopero indetto da parte di tutte le Segreterie sindacali nazionali del settore ambiente. Hanno incrociato le braccia molti dipendenti di Irpinia Ambiente per protestare, principalmente, contro il mancato rinnovo del contratto di lavoro. Una querelle lunga 13 mesi che non ha ancora trovato una soluzione. Il servizio di raccolta ha subito grossi ritardi e scossoni, o in determinati casi è andato a singhiozzo. Alcuni cassonetti sono stati svuotati ed altri no poiché l'adesione allo sciopero da parte dei lavoratori è stata parziale. Tenuto conto che nemmeno la domenica è stato effettuato il servizio, avremo tre giorni senza raccolta. Certamente non mancano cumuli significativi di rifiuti per le strade, ma non si tratta tuttavia di una nuova emergenza. In molti centri sono in corso assemblee dei lavoratori per prendere posizioni. E’ intenzione dei rappresentanti sindacali dare un segnale ai vertici societari per ottenere ciò che spetta di diritto ai lavoratori del comparto. I due giorni di sciopero infatti sono stati indetti dal sindacato per il mancato rinnovo del contratto nazionale FISE, scaduto a dicembre 2010 e ancora non rinnovato. "A questi lavoratori - spiega Michele Caso della Uil - viene negato un diritto che invece è stato già riconosciuto agli altri lavoratori per i quali, invece, è stato applicato il contratto Federambiente. E poi Caso aggiunge: "La richiesta fatta dal sindacato di mantenere il contratto Federambiente, che non è mai venuta meno, era giusta perché oggi avremmo evitato questa fase di conflitti con disagi non piacevoli per la cittadinanza, senza avere costi aggiuntivi per IrpiniAmbiente. Per Caso della Uil, serve un fronte chiaro e coeso per determinare il futuro di IrpiniAmbiente. A breve saremo - conclude il sindacalista - costretti a parlare di discarica, di differenziata, di costi, e del futuro stesso della società provinciale. E' arrivato il momento di rivedere e di sanare l'aspetto contrattuale perchè è assurdo scioperare per riottenere quello che ingiustamente è stato tolto precedentemente". Intanto sul fronte dei rifiuti per cui domenica era arrivato l’ultimatum da parte della Commissione Europea ad approvare il piano rifiuti, pena la procedura di infrazione con pesanti sanzioni, c’è stata una pronta risposta del Consiglio regionale della Campania che ha approvato a maggioranza, e con il voto contrario dell'opposizione, il nuovo piano regionale per i rifiuti. La misura, assieme alla relazione tecnica del Dipartimento delle Politiche Comunitarie, ha respinto l'avvio di una maxi multa da parte dell’Ue nei confronti della Campania per la gestione dell'emergenza rifiuti con somma soddisfazione del presidente Stefano Caldoro per aver incassato dopo 25 anni un importante successo nel settore.
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