Si è conclusa la due giorni della VI Conferenza sull’Infanzia e la Famiglia organizzata dal Consorzio dei Servizi Sociali A5 sul tema “Famiglia è… figli e fratelli. Ruoli e rapporti”. Oltre agli interventi istituzionali del presidente del CdA, Salvatore Carratù, del presidente dell’Assemblea dei sindaci, Lorenzo Renzulli, del Garante regionale per l’Infanzia, Cesare Romano e del direttore del Consorzio, Carmine De Blasio altri docenti universitari e esperti di diverse regioni italiane si sono confrontati sui temi più attuali che riguardano le dinamiche educative e relazionali all’interno della famiglia.
E’ desiderio di tutti i genitori che i propri figli abbiano un buon rapporto reciproco e che sperimentino la ricchezza e la positività del rapporto fraterno. Tale esito tuttavia non è facile né scontato, e nella maggior parte dei casi è raggiunto solo parzialmente. Come dimostrato dall'esperienza, le dinamiche affettive che si stabiliscono tra fratelli e sorelle si possono connotare prevalentemente - come distacco e lontananza , come conflittualità cronica,come vicinanza e sostegno reciproco -. I genitori possono fare molto per favorire ciò che desiderano: vedere che i propri figli si apprezzano, si vogliono bene e vanno d’accordo fra di loro. A questo scopo essi debbono gestire non solamente il rapporto educativo con ciascun figlio, ma anche il rapporto tra loro, facendo sì che riescano ad apprezzare gli aspetti positivi della fraternità e della sorellanza, ed aiutandoli a superare tutti gli ostacoli che rendono difficile raggiungere questo traguardo.
La VI Conferenza ha rappresentato inoltre una proficua occasione di confronto sulle problematiche relative al sistema di welfare territoriale. Gli interventi dei coordinatori di piani di zona sociale di altre provincie della Regione Campania hanno consentito di evidenziare le profonde differenze strutturali che ancora persistono sui territori provinciali e la necessità di rafforzare una visione di sociale che non resti soltanto una idea, per quanto apprezzabile, ma che sia in grado di concretizzarsi nella realtà.
E’ desiderio di tutti i genitori che i propri figli abbiano un buon rapporto reciproco e che sperimentino la ricchezza e la positività del rapporto fraterno. Tale esito tuttavia non è facile né scontato, e nella maggior parte dei casi è raggiunto solo parzialmente. Come dimostrato dall'esperienza, le dinamiche affettive che si stabiliscono tra fratelli e sorelle si possono connotare prevalentemente - come distacco e lontananza , come conflittualità cronica,come vicinanza e sostegno reciproco -. I genitori possono fare molto per favorire ciò che desiderano: vedere che i propri figli si apprezzano, si vogliono bene e vanno d’accordo fra di loro. A questo scopo essi debbono gestire non solamente il rapporto educativo con ciascun figlio, ma anche il rapporto tra loro, facendo sì che riescano ad apprezzare gli aspetti positivi della fraternità e della sorellanza, ed aiutandoli a superare tutti gli ostacoli che rendono difficile raggiungere questo traguardo.
La VI Conferenza ha rappresentato inoltre una proficua occasione di confronto sulle problematiche relative al sistema di welfare territoriale. Gli interventi dei coordinatori di piani di zona sociale di altre provincie della Regione Campania hanno consentito di evidenziare le profonde differenze strutturali che ancora persistono sui territori provinciali e la necessità di rafforzare una visione di sociale che non resti soltanto una idea, per quanto apprezzabile, ma che sia in grado di concretizzarsi nella realtà.
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