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Servizio idrico, parte il disegno di legge. La Regione interviene sulla gestione Ato

In Regione disco verde per il disegno di legge sul riordino del servizio idrico integrato. Il testo, una volta licenziato dal consiglio, disciplinerà gli Ato e le loro funzioni. Sotto osservazione anche le reti e le infrastrutture idriche. 

Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania

A dare il via libera la giunta della regione Campania presieduta dal governatore Caldoro che ha trasmesso il testo integrale del disegno di legge in attuazione della normativa nazionale di settore al consiglio regionale. Tra i punti fondamentali del testo compare quello della perequazione delle tariffe del servizio idrico tra i diversi ambiti regionali, in quanto palazzo Santa Lucia interviene direttamente sulla gestione degli Ato. Il risparmio idrico costituisce uno dei punti fondamentali dell’azione del disegno di legge perché l’obiettivo è quello di favorire comportamenti che vanno verso la tutela dell’acqua ad uso potabile. La Regione ha pensato anche di disciplinare tutto il territorio in tre Ato, enti che devono organizzare e gestire il sevizio idrico integrato favorendo le aggregazioni dei comuni. Un fatto, questo della nuova organizzazione degli Ato, che potrebbe portare a delle prese di posizioni dei comuni. Sono previste infatti assemblee di ambito con l’elezione di un presidente e un vicepresidente oltre ad un comitato di indirizzo e coordinamento formato da cinque componenti che è organo esecutivo dell’assemblea e svolge le funzioni disciplinate dalla convenzione. Occhi puntati anche sulle reti e le infrastrutture quali acquedotti, fognature, impianti di depurazione e altre infrastrutture idriche che saranno monitorati attraverso una banda dati dal sistema informativo. Occhio vigile del consiglio regionale sugli Ato ci sarà a partire dall’entrata in vigore della legge con la convocazione delle assemblee di ambito, e tramite un raccordo con la giunta, fattori di monitoraggio che passano anche attraverso il coinvolgimento di cittadini. Insomma la legge sul riordino del servizio integrato va verso la direzione del cambiamento di gestione sia politico che amministrativo. 

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