Per gli esperti non ci sono più dubbi: sulle nostre tavole non arriva cibo né contaminato, né inquinato. Il problema della Terra dei Fuochi, almeno nelle ricadute sulla catena alimentare, sarebbe superato. La conferma arriva anche dal professore Salvatore Panico della Federico II di Napoli che presso il Centro di ricerca oncologica di Mercogliano ha tenuto una Lectio Magistrale su ‘’alimentazione e cancro’’. Una voce autorevole, dunque, che si aggiunge alle altre e che fa il pari con i dati a disposizione e gli esiti dell’attività della magistratura.
Gli studi effettuati da Governo e Regione raccontano infatti solo di una piccola area del territorio, prossima al 2%, interessata da sversamenti illeciti potenzialmente nocivi. I dati, va detto, vengono contestati da comitati e attivisti. Che queste zone debbano essere bonificate è pacifico, ma al momento non vi è traccia di alimenti contaminati.
Di recente, inoltre, la Cassazione ha annullato il sequestro di un terreno agricolo della zona di Caivano (epicentro della Terra dei Fuochi) perché non vi è traccia di inquinamento, stabilendo che i prodotti coltivati sono sani e possono essere distribuiti sul mercato.
Il Professore Panico ci tiene a rassicurare i consumatori nel contempo sottolinea la necessità di procedere con le bonifiche.
Intanto arrivano i primi dati sui campionamenti di acqua e terreno effettuati nei 57 comuni delle province di Napoli e Caserta ricompresi nella cosiddetta Terra dei Fuochi. Secondo la forestale non sono allarmanti ma comunque destano preoccupazione, specie nei Comuni di Villa Literno e Acerra. È quanto ha dichiarato il comandante regionale in Campania del Corpo, Sergio Costa,. «Domani - prosegue Costa - verranno validati i dati relativi al primo step di analisi che riguarda i livelli di rischio 4 e 5, ovvero quelli più elevati. La prossima settimana i dati verranno poi resi noti e di certo per alcuni terreni verrà disposto il divieto assoluto di coltivazione in attesa che vengano sottoposti alla caratterizzazione e alla successiva bonifica. Nei mesi che verranno estenderemo i campionamenti anche altri 31 comuni che hanno aderito al Patto della Terra dei fuochi»
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