Ancora soldi, 51milioni di euro. Ancora fondi per la ricostruzione post-sisma che arrivano a 32 anni di distanza dal terremoto.
Soldi che vanno ad aggiungersi ai 67miliardi di euro già erogati. La notizia è riportata sul Corriere della Sera.
E pensare che molti non vengono nemmeno spesi: la cifra ammonta a 268 milioni di euro, parcheggiati nelle casse dei Comuni.
Ma la notizia più eclatante è che secondo la relazione conclusiva del gruppo di lavoro presso il ministero delle infrastrutture, per completare la ricostruzione sono necessari altri 2mila milioni di euro. Una pioggia di soldi che non cessa di cadere. Si tratta di fondi richiesti e consentiti dallo Stato attraverso la stesura di leggi apposite. Ai Comuni si è concesso di presentare domande per ottenere finanziamenti fino a 8 anni dopo il sisma. Così alle richieste legittime si sono affiancate altre meno reali. Colpa anche del perimetro degli interventi che si è allargato a dismisura fino a comprendere i Comuni della costiera amalfitana che poco c’entravano con il sisma. Come spesso accade, oltre al danno, la beffa: a 32 anni di distanza sul piano della prevenzione si è fatto poco, i Irpinia solo 53 comuni su 119 hanno un piano d’emergenza.
Di terremoto e di ricostruzione si discuterà domani in un importante convegno ad Ospedaletto d’Alpinolo organizzato dall’Ordine dei Geologi della Campania. A confronto ci saranno gli esperti dell’Emilia Romagna, dell’Abruzzo e della Campania, tre regioni colpite da eventi sismici in anni diversi.








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