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Tumori, in Campania si muore più che altrove. Il ministro: ''Non c'è relazione con i rifiuti''. Giordano (Crom) insorge

Rifiuti

In Regione Campania aumenta il numero dei tumori. I dati arrivano direttamente dal Ministero della Salute e sono contenuti nella relazione finale del gruppo di lavoro sulla ‘’situazione epidemiologica della Regione Campania’’. Particolarmente colpite sono le aree di Napoli e Caserta.L’indagine era nata con l’intenzione di verificare se ci fosse un nesso tra l’inquinamento ambientale, che in Campania vuol dire innanzitutto gestione dei rifiuti tossici, e alcune patologie.
Dallo studio emerge che nella nostra regione c’è un’aspettativa di vita inferiore di due anni rispetto al resto del Paese, in particolare delle Marche, la regione dove si vive più a lungo in Italia. Si muore di malattie dell’apparato circolatorio, principale causa dei decessi, dell’apparato respiratorio, digerente e per il diabete. Per quanto riguarda i tumori la mortalità è superiore che nel resto della penisola. I tumori più diffusi sono quelli al fegato, alla laringe, alla prostata e alla vescica. Dati elevati anche per quanto riguarda il tumore ai polmoni, diffuso sia per le infezioni che per la forte presenza di fumatori. Un altro dato allarmante arriva dalla bassa adesione dei cittadini ai programmi di screening, uno dei motivi che aumenta la mortalità. Circa la possibilità che ci sia un nesso tra smaltimento dei rifiuti, diossina e incremento delle patologie, interviene il ministro Balduzzi, sottolineando che la relazione ad oggi non è ancora dimostrata. Per il ministro le ricerche confermano che sono gli stili di vita ad essere fattori determinanti. Soprattutto sedentarietà, fumo e scarsa prevenzione.
LE REAZIONI. GIORDANO (CROM): IL NESSO C'E'
"Il nesso di casualita' tra tumori e veleni sversati nell'ambiente e' dimostrato da studi di scienziati indipendenti e anche dai ricercatori dell'Istituto superiore di sanita'. Entrambi ci dicono che l'inquinamento da sostanze tossiche pesanti e' il candidato principale allo sviluppo dei tumori nella popolazione campana. Se si nega questo, si sta sottovalutando il pericolo per la salute delle generazioni piu' giovani. Sono infatti in aumento le malformazioni e la mortalita' infantile". Ad affermarlo all'Adnkronos Salute e' Antonio Giordano, presidente del Comitato scientifico del Centro ricerche oncologiche di Mercogliano e ricercatore di punta allo Sbarro Institute della Temple University di Philadelphia, che commenta cosi' i dati della relazione, presentata oggi ad Aversa, del gruppo di lavoro insediato dal ministero della Salute sulla situazione epidemiologica della regione Campania (in particolare province di Napoli e Caserta).
"In Campania paghiamo - sottolinea Giordano - la mancanza dei registri dei tumori e il monitoraggio epidemiologico sui tumori. Ma prima di tutto andrebbe fermato lo sversamento delle sostanze tossiche nel terreno, una piaga che purtroppo continua". Secondo Giordano, coautore del Libro bianco sulla salute e il disastro ambientale 'Campania terra di veleni', un esempio da seguire per il Governo e' la strategia adottata in Usa negli anni '70 contro l'amianto. "Quando - ricorda - con le norme 'The Haddon Matrix' furono stabiliti i principi e le regole per intervenire sui danni dell'inquinamento industriale e la prevenzione della salute sul posto di lavoro. Lo stesso anno, poi, il presidente Richard Nixon lancio' la piu' grande campagna contro i tumori".
"Negli Usa esistono regole severissime per quanto riguarda la sicurezza della salute dei lavoratori del comparto siderurgico - precisa l'oncologo - e queste norme vengono fatte rispettare da autorita' indipendenti che, se scoprono situazioni non regolari o emissioni fuori parametro, procedono - conclude - con rigore e intransigenza, anche chiudendo gli stabilimenti".

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