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Valle Ufita, Ingv di Grottaminarda a rischio chiusura: contratti in scadenza per 18 operatori

Grido d’allarme per l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Personale prossimo a perdere il lavoro: il loro contratto a tempo determinato scadrà il 31 dicembre. Già da adesso sono in ferie forzate. All’attivo, un paio di amministrativo. Dopo tante energie per impiantare il centro di ricerca sismico, si rischia di perderlo.

terremoto

A rischio la sede rpinia del centro INGV. Un’altra vertenza sta per esplodere in valle Ufita, anche se la vicenda riguarda ben 250 ricercatori, tecnologi e tecnici dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Per quel che riguarda la sede di Grottaminarda, anche qui il 31 dicembre scadrà il contratto a tempo determinato per i diciotto operatori e da allora in poi il prezioso monitoraggio sull’attività sismica subirà un arresto. In verità, il personale già dalle prossime settimane saranno in ferie “obbligate”, e il centro di contrada Ciavalone diventerà una struttura “fantasma”. «Un ennesimo grave colpo alla ricerca italiana – spiegano in una nota stampa i precari –. Ma non solo: se questa riduzione sarà messa in atto, l’INGV non sarà più in grado di garantire il servizio di sorveglianza terremoti e vulcani che oggi fornisce 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno. Dalla direzione e dal consiglio d’amministrazione si è deciso di non dar seguito all'Accordo Decentrato di Ente firmato il 18 luglio tra le rappresentanze sindacali e gli organi direttivi INGV, in cui veniva concordata una proroga fino a dicembre 2016 dei contratti in scadenza a dicembre 2012. Questa decisione unilaterale, oltre a minare il futuro del personale precario INGV, produrrà una grave mancanza di personale nell'Ente, mettendo in enorme difficoltà lo svolgimento di progetti di ricerca e soprattutto la sorveglianza sismica e vulcanica del territorio nazionale che l'INGV svolge al servizio e per la sicurezza del Paese». In contrada Ciavalone, già nel 2008, durante l’inaugurazione della nuova sede si respirava questo vento di crisi lavorativa. Ad oggi i timori del personale stanno diventando realtà. Anche se i numeri sono esegui è a repentaglio un settore di ricerca prioritario per le caratteristiche territoriali della provincia. La postazione grottese, infatti, è stata fortemente voluta a causa della triste e drammatica storia sismica di questa terra. Tra poche settimane potrebbero rimanere in servizio solo tre persone, di cui due dipendenti amministrativi, esalteranno le svariate attività portate avanti dagli anni 2000. 

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