Dalla Fai Cisl Irpinia Sannio riceviamo e pubblichiamo:
"Ancora una volta l’incapacità, l’insensibilità della Regione Campania ormai tutta rivolta al Napoli centrismo (risolvendo solo problematiche delle proprie partecipate) induce a gesti estremi i lavoratori forestali. La crisi che investe il settore forestale Campano ed in particolare alcuni Enti Montani, sta sfociando (come il sindacato più volte ha palesato) in una vera e propria emergenza sociale. Nelle scorse ore, si sono registrati ben due episodi di tentato suicidio di due lavoratori forestali dipendenti della Comunità Montana “Irno Solofrana”. Purtroppo la situazione è gravissima, la vertenza forestazione che si trascina ormai da tempo memorabile, si trova di fronte Politici nazionali e regionali del territorio assenti, che solo qualche volta, con sporadiche dichiarazioni sui quotidiani, prendono posizioni fine a stesse che non hanno alcun seguito.
Alle istituzioni tutte chiediamo un atto di responsabilità. In particolare a S.E. il Prefetto di Avellino, a cui più volte abbiamo rappresentato le problematiche del settore e chiesto la convocazione di un tavolo di concertazione alla presenza dell’Assessorato Regionale competente, chiediamo di non lasciarsi soli. Il sindacato, i lavoratori forestali credono in questa istituzione che rappresenta il nostro territorio, ben sapendo che non può dare soluzione, ma la nostra richiesta è solo quella di rappresentarci e farci da tramite per far comprendere a pieno alla Regione Campania la drammaticità vissuta dai lavoratori forestali e non fare della “Forestazione” una vertenza di serie B con il pericolo di raccogliere poi cocci non più riparabili. Come chiediamo alle istituzioni territoriali tra cui la Provincia di Avellino gestita dal Commissario Prefettizio Dr. Prof. Raffaele Coppola, di non percorrere la stessa strada dei nostri Politici, ma di incontrare il sindacato e i lavoratori per cercare soluzioni al loro dramma prima che il tutto degeneri in gesti estremi. Ai rappresentanti istituzionali regionali nelle persone del Governatore Stefano Caldoro e dell’Assessore Daniela Nugnes ricordiamo che il Sindacato in questi anni ha accettato la sfida di ristrutturazione del settore Foreste attraverso accordi che qualche volta hanno anche inciso sui diritti sacrosanti dei lavoratori conquistati nel passato. La Regione, però, dal canto suo ha solo firmato accordi puntualmente disattesi, spesso creando confusione, caos nella realizzazione del grande progetto forestale, con il rischio orami quasi certo di perdere i fondi europei destinati al settore. Colpa di una burocrazia regionale inetta, incapace, nel creare normative chiare e semplici atte a dare seguito agli impegni assunti dalla politica, diventando spesso controparte dei suoi stessi Enti Delegati. Della vertenza forestazione ormai se ne fa carico solo il sindacato, i lavoratori e qualche Presidente degli Enti Delegati che crede ancora nella utilità delle Comunità Montane per la tutela, salvaguardia e protezione dei territori montani. Il tutto non fa altro che danneggiare ulteriormente gli addetti ed il territorio con il conseguente abbandono delle aree interne e montane, ed il rischio di far diventare anche queste terre ancora sane “terre di fuoco” in balia della malavita organizzata e degli interessi di grandi gruppi presenti sul territorio nazionale ed europeo ( territori per discariche avvelenate)."
Alle istituzioni tutte chiediamo un atto di responsabilità. In particolare a S.E. il Prefetto di Avellino, a cui più volte abbiamo rappresentato le problematiche del settore e chiesto la convocazione di un tavolo di concertazione alla presenza dell’Assessorato Regionale competente, chiediamo di non lasciarsi soli. Il sindacato, i lavoratori forestali credono in questa istituzione che rappresenta il nostro territorio, ben sapendo che non può dare soluzione, ma la nostra richiesta è solo quella di rappresentarci e farci da tramite per far comprendere a pieno alla Regione Campania la drammaticità vissuta dai lavoratori forestali e non fare della “Forestazione” una vertenza di serie B con il pericolo di raccogliere poi cocci non più riparabili. Come chiediamo alle istituzioni territoriali tra cui la Provincia di Avellino gestita dal Commissario Prefettizio Dr. Prof. Raffaele Coppola, di non percorrere la stessa strada dei nostri Politici, ma di incontrare il sindacato e i lavoratori per cercare soluzioni al loro dramma prima che il tutto degeneri in gesti estremi. Ai rappresentanti istituzionali regionali nelle persone del Governatore Stefano Caldoro e dell’Assessore Daniela Nugnes ricordiamo che il Sindacato in questi anni ha accettato la sfida di ristrutturazione del settore Foreste attraverso accordi che qualche volta hanno anche inciso sui diritti sacrosanti dei lavoratori conquistati nel passato. La Regione, però, dal canto suo ha solo firmato accordi puntualmente disattesi, spesso creando confusione, caos nella realizzazione del grande progetto forestale, con il rischio orami quasi certo di perdere i fondi europei destinati al settore. Colpa di una burocrazia regionale inetta, incapace, nel creare normative chiare e semplici atte a dare seguito agli impegni assunti dalla politica, diventando spesso controparte dei suoi stessi Enti Delegati. Della vertenza forestazione ormai se ne fa carico solo il sindacato, i lavoratori e qualche Presidente degli Enti Delegati che crede ancora nella utilità delle Comunità Montane per la tutela, salvaguardia e protezione dei territori montani. Il tutto non fa altro che danneggiare ulteriormente gli addetti ed il territorio con il conseguente abbandono delle aree interne e montane, ed il rischio di far diventare anche queste terre ancora sane “terre di fuoco” in balia della malavita organizzata e degli interessi di grandi gruppi presenti sul territorio nazionale ed europeo ( territori per discariche avvelenate)."
Commenta l'articolo