Il professor Aquino e Valente prenderanno parte ai lavori della commissione ministeriale sui progetti di ricerca d’idrocarburi che pendono sull’Irpinia, uno fra tutti quello del pozzo Gesualdo 1. La conferma arriva direttamente dall’assessore regionale all'Ambiente Giovanni Romano che solo ieri ha ricevuto il sindaco di Gesualdo Domenico Forgione, il componente del Comitato No Triv Vincenzo Nitti e l’idrogeologo Sabino Aquino.
Il via libera alla partecipazione dei due esperti è un aspetto da non sottovalutare, sia perché fino ad ora non è mai stata data tale opportunità, sia perché solo così si riuscirà a rappresentare al tavolo romano il dissenso della comunità nei confronti dell’ipotesi di trivellazioni petrolifere. L’idrogeologo Sabino Aquino, infatti, avrà il compito di focalizzare l’attenzione ministeriale sullo studio delle falde acquifere, dai monti Picentini al Cervialto. Un bacino idrico che potrebbe essere irrimediabilmente compromesso qualora fossero avviate le operazioni di ricerca. La soluzione individuata dal team di esperti irpini, è quella di dar seguito al dpr del 1988 con il quale si stabiliva di creare le zone di salvaguardia, le quali però ad oggi non sono ancora state create. La vertenza petrolio continua incessantemente e tocca più profili. L’amministrazione comunale di Gesualdo, delegata fra l’altro dall’Unione dei Comuni Terre dell’Ufita, sta portando avanti le istanze del territorio. Parallelamente, ed in sinergia, il Comitato No Triv è sempre attivo nel produrre la documentazione necessaria a supportare la tesi di contrasto. All’inizio di settembre un nuovo dossier sarà consegnato a Romano, dopodiché occhi puntati sulla Regione che dovrà emettere la valutazione di impatto ambientale e poi il tutto si giocherà nelle stanze ministeri.
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