Si accascia al suolo, all'improvviso. Dopo quattro giorni di sciopero della fame, al termine di una conferenza stampa, Marco D'Acunto, sindacalista della Cgil, non ce la fa più e sviene. Nulla di grave, il segretario della Funzione Pubblica viene subito portato al pronto soccorso, per lui una notte in ospedale.
Non c'è solo la fame a minare la pazienza dei lavoratori della Tecnoservice, ma anche lo stress e le notizie poco confortanti. Da lunedì scorso una 40 di dipendenti che si occupa del trasporto pazienti all'interno della città ospedaliere, è in sciopero per chiedere il pagamento degli arretrati, quasi 9 mesi. I soldi ci sono, ma non vengono corrisposti. Il motivo è semplice: la tecnoservice è piena di debiti e sotto pignoramento e se il Moscati passa i soldi alla cooperativa, questi vengono bloccati. In un incontro in prefettura è stata avviata una trattativa che punta a sbloccare la vertenza. Trattativa appoggiata dalla Cisl, non da Ugl e Cgil che hanno sempre sostenuto che il Moscati potesse pagare direttamente i lavoratori senza nulla rischiare dal punto di vista legale. Così il direttore generale del Moscati ha comunicato che l'azienda intende rescindere il contratto con la società di servizi se entro 48 ore il personale non tornerà a lavoro. Dura la replica del sindacato.
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