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VIDEO/Nell'inferno di Rione Parco: rifiuti, amianto e degrado. Residenti esasperati

Decine e decine di famiglie costrette a vivere in un cantiere a cielo aperto. Ratti, animali, rifiuti, amianto. Degrado e abbandono. Non è lo Zen di Palermo e non siamo nemmeno a Scampia o Secondigliano. Accade in Via Leonardo di Capua, Rione Parco, Avellino.
Dopo la costruzione delle nuove palazzine, le famiglie sono state trasferite. Ma quel che resta del vecchio edificio è ancora lì, abbandonato, preda di balordi. Una struttura fatiscente e altamente pericolosa per i tanti bambini che giocano in zona. Gli abitanti hanno cercato di ridurre i rischi costruendo coperture, passerelle, mettendo persino dei giochi per tenere lontani i più piccoli da quel mostro di cemento.
Non che nelle nuove case la situazione sia molto diversa. Hanno solo due anni di vita, ma ne dimostrano almeno 20. I lavori non sono finiti, quelli di manutenzione vengono fatti dagli stessi residenti. Ci sono infiltrazioni d’acqua, balconi inagibili, mattonelle che rischiano di cadere,  parcheggi inutilizzabili, calcinacci, portoni rotti.
Da tempo si chiede l’intervento del Comune. I residenti lamentano solo promesse. Nel frattempo continuano a vivere accampati, profughi in patria. Molti sono anziani con pensioni da fame, altri disoccupati a zero reddito con mogli e figli a carico.
Sembra di entrare in un girone dell’inferno di Dante, in una favela sudamericana. E pensare che negli anni del Regno di Napoli questo quartiere era un fiore all’occhiello. Oggi è il simbolo del degrado.

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