La polveriera è esplosa. E non poteva essere altrimenti, vista la tensione registrata già durante i primi sgomberi. Con bimbi al seguito, alcune delle famiglie in attesa di sfratto, si sono presentate in comune con la richiesta, perentoria, di incontrare il sindaco. Tra di loro anche qualche donna incinta. Il clima si è presto surriscaldato.

Gli abusivi sanno di essere nell'illegalità, ma chiedono al comune di trovare una soluzione alternativa perchè loro una casa non se la possono permettere: molti sono disoccupati, altri arrivano a fatica alla fine del mese. ''E anche se siamo abusivi - ripetono- paghiamo sia utenze che retta mensile''. 

Solo dopo qualche momento di tensione, si sono aperte le porte dell'ufficio del primo cittadino.

Il confronto è stato vivace, ma alla fine un punto di incontro si è trovato. Il sindaco ha assicurato che nessuno verrà mandato a dormire sotto i ponti. La soluzione potrebbe essere quella di trovare altri alloggi da destinare agli sfrattati. Solo per quegli abusivi che, però, si trovano in una condizione di indigenza. Condizione che dovranno documentare. Il sindaco si è impegnato anche a verificare se c'è la possibilità di ottenere fondi regionali che vadano a sostenere l'affitto di coloro che saranno costretti a lasciare gli alloggi pubblici. In ogni caso, l'amministrazione è determinata a procedere con gli sgomberi: solo così si puà mettere fine ad una situazione illegalità che dura da 40 anni.