Nuova tegola sulla città di Ariano. Ci sono tagli in vista alle sedi distaccate o periferiche dell'Alto Calore Servizi Spa. Lunedì prossimo il consiglio di amministrazione della Spa avellinese è chiamato ad esaminare un piano di razionalizzazione dei servizi sul territorio di Avellino e Benevento, con l'intento di eliminare sprechi e recuperare risorse. A subire i tagli maggiori sarebbe Ariano Irpino che perderebbe sia la sede amministrativa di piano di Zona che quella tecnica di via Fontananuova. Seguirebbero in provincia di Avellino i tagli degli uffici periferici di: Lioni, Montella, Sant'Angelo dei Lombardi, Mirabella Eclano e Grottaminarda. In provincia di Benevento: degli uffici periferici Montesarchio e Ceppaloni. Il piano prevede, tuttavia, che in almeno 40 comuni irpini vengano aperti i cosiddetti punti blu per i contratti e per il deposito di documenti. A rotazione funzionari dell'Alto Calore assicurerebbero la loro presenza sul territorio. Per le operazioni più importanti bisognerebbe, invece, necessariamente far riferimento alla sede di Avellino. Il presidente dell’Alto Calore, D’Ercole non si sbilancia. «Stiamo ragionando attorno a queste ipotesi - ha precisato al Mattino- ; si tratta di rendere efficiente il sistema e di eliminare quelle strutture che comportano costi eccessivi. Nulla è stato ancora definito, sarà il Cda a prendere con serenità una decisione in merito, senza penalizzare in alcun modo l'utenza. L'Alto Calore rimane sul territorio con i suoi tecnici e funzionari ». E' bastato, comunque, l'annuncio di possibili tagli degli uffici periferici dell'Alto Calore per mettere in agitazione diverse amministrazioni comunali. L'assessore provinciale Generoso Cusano ha già invitato il presidente dell'Alto Calore D'Ercole a non procedere a colpi di spugna per ottenere risparmi. «Sarebbe opportuno – ha precisato - coinvolgere le amministrazioni comunali in questa operazione. Probabilmente si possono individuare soluzioni meno indolori per l'Alto Calore, i dipendenti e l'utenza. Ariano Irpino, d'altra parte, è il secondo comune della provincia e non può essere privato di un servizio essenziale. Di questo passo , con la continua soppressione di uffici e servizi sopracomunali, si va verso una desertificazione delle zone interne. Ovviamente questo non può essere consentito».
Commenta l'articolo