La notizia che scuote il mondo della politica avellinese è l’addio di Enza Ambrosone all’Udc. Per anni fedelissima di De Mita, più volte sacrificata per favorire l’ascesa di altri, Ambrosone, dopo mesi di travaglio interno, è uscita allo scoperto annunciando il suo addio all’Unione di Centro. Alla base della decisione il fallimento della lotta al bipolarismo e lo spostamento a destra dell’Udc. Ambrosone guarda al centrosinistra, ma per ora non svela le sue carte. Tra i banchi del consiglio resterà all’opposizione e punta a stringere rapporti politici con Preziosi e Giordano. Ha deciso di concentrare i suoi sforzi sul capoluogo. A questo punto appare certa la sua discesa in campo in prima persona alle prossime amministrative. Nel frattempo gli eventi potrebbero anche portare Ambrosone a dialogare con la maggioranza.
Ma azzardare scenari, in politica, è sempre rischioso. Il presente parla della crisi al Comune, una telenovela rischia di trascinarsi per tutta l’estate.
Il sindaco ha avviato il percorso che porterà al rimpasto. I cinque nodi politici sono: opere pubbliche, riordino della macchina comunale, servizi sociali, cultura e commercio.
Foti ha rispedito al mittente la richiesta di azzeramento totale della giunta, sarebbe come ammettere pubblicamente il fallimento di un anno di governo. Si punta dunque a qualche sostituzione, almeno un paio. Pronta a fare un passo indietro sarebbe l’assessore alle finanze Spagnuolo.
Nella verifica politica e amministrativa si punta a coinvolgere anche la città. Fortemente voluta dall’ex senatore De Luca, la conferenza programmatica con le forze sociali ed imprenditoriali si dovrebbe tenere entro la fine del mese.
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