Ferragosto all’insegna della protesta contro l’ente di gestione dell’acqua, l’Alto Calore per aver lasciato la città con i rubinetti a secco dal centro alla periferia. La popolazione arianese ormai è esasperata e con essa il sindaco, Antonio Mainiero, che si è unito alla protesta dei suoi cittadini denunciando la poca chiarezza del direttore generale dell’ente che aveva in un primo momento rassicurato sul fatto che avrebbe in qualche modo risolto il problema delle continue sospensioni per andare incontro ai disagi subiti dalla popolazione residente nei vari quartieri dal centro alla periferia. Al contrario, sostiene Mainiero, ci troviamo di fronte a nuove interruzioni senza alcun preavviso, spiegate solo come anomalo assorbimento e senza minimamente tener in considerazione il fatto che ad Ariano, vi sia la ristorazione e tante attività di somministrazione e che sono in corso le festività. Pertanto si chiede all’Alto Calore di provvedere innanzitutto ad erogare un servizio dovuto e a mantenere gli impegni presi. Questo è l’appello del sindaco arianese che ha assunto una posizione dura e severa cercando di tutelate i propri cittadini dai soprusi dell’ente che ogni anno mette in ginocchio l’intera città creando non poche difficoltà e disagi. Sulla questione alcuni cittadini già dallo scorso anno avevano presentato alla Procura della Repubblica più esposti, in cui si chiedeva se vi erano gli estremi per una interruzione di pubblico servizio. Indagini che il procuratore capo, Luciano D’Emmanuele, ha affidato alla polizia. Praticamente non si vuole dare per vinta una battaglia per il diritto di erogazione dell'acqua all’Alto Calore, che sta mostrando un atteggiamento di prepotenza e arroganza nei confronti del territorio arianese.
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