Non c’è stata né la surroga del consigliere dimissionario Puopolo e quindi la convalida del neo consigliere Gaetano Grasso e né l’elezione del nuovo presidente del consiglio comunale. È questo l’esito più evidente del civico consesso tenuto ieri sera a Palazzo di Città, disertato da quasi tutti i consiglieri di maggioranza. In appoggio del sindaco Antonio Mainiero solo i consiglieri Vincenzo Cirillo e Salvatore Giuliani. I rimanenti a casa o nella stanza del sindaco. Assenze volute, ma giustificate attraverso un documento firmato solo da sei consiglieri che hanno contestato la modalità di convocazione dell’assise comunale. Per questi sei consiglieri il presidente La Vita non ha fatto doppia convocazione così come previsto dal testo unico. Ma questioni burocratiche a parte, l’opposizione che ha mantenuto il numero legale del consiglio per mettere alla luce l’ennesima crisi della maggioranza ha messo sotto il torchio l’amministrazione Mainiero. Lo ha fatto all’inizio il presidente pro tempore Giovanni La Vita che ha richiamato questioni di presunte illegalità politico amministrative quali il caso Pratola, danni erariali, questioni parchimetri, rinnovo degli incarichi apicali nella pianta organica. Non si è fatta attendere la risposta del sindaco Mainiero che ha richiamato il presidente al rispetto delle regole…
Attacchi forti dal consigliere di minoranza Ninfadoro che ha fatto luce sulla mancanza di coesione della compagine del sindaco e sulle nuovi liti interne riguardo la nomina del presidente del consiglio. Ninfadoro ha chiesto le dimissioni in blocco e il ritorno al voto, ma sentiamo…
In linea Enzo Caso che ha controbattuto al sindaco sulla doppia convocazione, nonostante il chiarimento della segretaria comunale Per Caso la maggioranza del sindaco è frutto di accordi personali e non programmatici, quindi non rimane che sciogliere tutto e andare a casa. In trincea per difendere Mainiero Vincenzo Cirillo che ha parlato di scontro inutile soprattutto da parte di chi ha incarichi importanti. La Vita, attaccato dal sindaco per non aver invitato ufficialmente l’avvocato Gaetano Grasso al consiglio, e per aver sollevato un polverone, dovrà convocare nuovamente il consiglio comunale con lo stesso ordine del giorno e trovare l’equilibrio tra figura istituzionale e consigliere d’opposizione. In questo lasso di tempo il primo cittadino deve ritrovare l’intesa nella maggioranza, serrare le fila e sciogliere due nodi: presidente e assessore ai lavori pubblici, Santoro permettendo, per far affrontare i problemi della città.
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