Emergenza loculi, è pronta a tornare in consiglio comunale la vertenza cimitero ad Ariano. A sollevare la questione ancora una volta le minoranze Pd- Psi che hanno raccolto le firme per chiederne la trattazione nella prossima seduta.Si spinge per trovare una soluzione, che sembra allontanarsi sembra di più. Nello scorso ottobre il sindaco Gambacorta aveva attribuito ad un esperto amministrativista, avvocato Paolini, l’incarico di verificare se il contratto con la ditta Spinoza per l’ampliamento del cimitero, lasciato in eredità dalla precedente amministrazione era modificabile. Parere giunto ma incompleto per carenza di documentazione. Insomma tempi lunghi, anzi lunghissimi. E i lavori per ampliare il luogo del caro estinto non cominciano mai tanto da generare una vera e propria emergenza: dai dati raccolti sarebbero circa 500 le domande per l’acquisto di loculi giacenti negli uffici. E qualcuno si vede anche costretto, per tumulare qualche familiare, a rivolgersi a cimiteri dei comuni limitrofi. A complicare ancora di più la situazione, i guai giudiziari della ditta appaltatrice, finita sotto inchiesta per lo scandalo Anas. Era stata proprio questa a sollevare problemi sul progetto originario e a chiederne la modifica plano volumetrica, modifica che avrebbe comportato vantaggi economici solo per se stessa. Insomma tanti lati oscuri in questa vicenda, le minoranze spingono per una gestione pubblica del cimitero: morte e sepoltura non possono diventare un affare privato su cui speculare, dicono, i responsabili di Ariano in Movimento invece tornano alla carica chiedendo al sindaco Gambacorta di spiegare come mai il geometra incaricato dal comune nel 2010 aveva dato l’ok all’avvio dei lavori e nel 2014 aveva smentito se stesso rilevando la necessità di ulteriori indagini geologiche e dulcis in fundo aveva ottenuto dalla ditta Spinoza un incarico tecnico per un importo cospicuo. Insomma un vero scandalo sul quale occorre intervenire annullando la gara d’appalto, dicono le minoranze, e riconsegnando il tutto ad una gestione pubblica e trasparente.Nicoletta Caraglia
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