La spaccatura ormai si è consumata all’interno del Pd. Il consigliere Antonio Ninfadoro ufficializzerà in consiglio comunale le dimissioni da capogruppo del partito. Rimarrà sempre all’interno del gruppo ma rivestendo solo la carica di consigliere. A confermalo lo stesso Ninfadoro: «Continuerò a fare politica all’interno della casa dei democratici di sinistra ma con ruolo diverso. Infatti nel civico consesso rassegnerò le dimissioni da capogruppo». Ninfadoro però così rilancia il suo progetto: «Il mio impegno è quello di costruire un centrosinistra di governo sul Tricolle per chi si riconosce nelle linee politiche che vengono da Roma». E poi lancia una critica agli esponenti del partito stesso: «Chi deve giustificare la propria linea politica sono gli altri, non io anche perché nelle ultime amministrative ero capolista, e quindi unico consigliere eletto, visto che Bevere è stato candidato a sindaco. La segretaria provinciale del Pd Caterina Lengua: «Anche se in questo periodo sono impegnata per le imminenti elezioni amministrative, appena possibile avrò una riunione con il direttivo del circolo di ariano per verificare al meglio le posizioni e trovare una soluzione». Per il segretario del Pd locale Domenico Carchia «la decisione di organizzare quell’assemblea è stata assunta da tutto il partito, e anche se c’è una quota minoritaria che è in disaccordo la dovrebbe osservare nel rispetto delle regole democratiche». «Se Ninfadoro cede la carica di capogruppo – aggiunge Carchia - mi sembra anche un fatto lineare perché è espressione del gruppo minoritario del partito, in base alle votazioni interne. Sta di fatto che tutti ci tengono che resti nel partito». E poi sulla questione politica: «Quella manifestazione è una scelta condivisa con tutti i partiti solo per compattare l’opposizione, il futuro è ancora da disegnare, anche se i nostri interlocutori privilegiati sono le forze di centrosinistra».
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