"Abbiamo inviato l'articolo del Mattino del 16/7/2013 all'Arpac e alla Procura della Repubblica di Ariano affinchè si accerti la provenienza delle sostanze "anomale" rinvenute all'interno del depuratore comunale di Ariano Irpino - spiega Maraia di Ariano in Movimento -. Invitiamo il Sindaco di Ariano a inviare agli stessi Organismi Istituzionali i dati relativi alle sostanze "anomale". Abbiamo chiesto all'Arpac di accertare se negli altri depuratori di Cerreto, Camporeale e Cannelle vi sono sostanze "anomale ". Vale la pena ricordare agli Amministratori del Comune di Ariano che i depuratori comunali servono solo ed esclusivamente a depurare le acque non contenenti sostanze tossiche (come i metalli pesanti), reflui classificati, secondo il TU dell'ambiente del 2006, non pericolosi. Ciò significa, in caso di presenza di sostanze tossiche, che le stesse non vengono ad essere depurate e sono immesse direttamente nei corpi idrici superficiali, con conseguente inquinamento delle acque. Così come va ricordato - continua Maraia- che le autobotti di espurgo private che sversano i reflui nei depuratori comunali debbono esibire al gestore dei depuratori la certificazione che classifica le acque conferite in detti depuratori, come acque non pericolose. Nell'articolo si ipotizza che le sostanze anomale possono, anche provenire, da attività private. Da qui la immediata necessità di scrupolosi accertamenti. Da tempo abbiamo segnalato al Comune di Ariano, con un esposto dettagliato, che molte attività private nell'area di Cardito di Ariano sversano, spesso, i propri reflui nella sottostante area di Fontanangelica. Siamo ancora in attesa di conoscere gli esiti degli accertamenti comunali. L' inquinamento delle acque e' un fatto estremamente preoccupante per la salute di tutta la collettività arianese e non puà essere trattata da Amministratori superficiali, accomodanti e alcuni di loro multati per inquinamento delle acque. Non e' un caso che i depuratori comunali di Ariano, insieme a diversi depuratori di altri Comuni, sono stati sottoposti a sequestro dalla Procura della Repubblica di Ariano".
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