Tensioni, polemiche, diserzioni, minacce più o meno velate di dimissioni, ma alla fine, dopo due sedute infuocate, il sindaco Foti ha incassato l’ok della maggioranza sul consuntivo e tirato un sospeso di sollievo: niente dimissioni dunque, ma in cambio una pattuglia consistente di consiglieri chiede che ora si proceda al rimpasto. Il documento è stato molto criticato dall’opposizione, in primis dal solito Dino Preziosi, puntiglioso su ogni cavillo, e da Enza Ambrosone. Entrambi hanno attaccato frontalmente l’inerzia del sindaco e del Partito Democratico nell’amministrare la cosa pubblica. Nel mirino un consuntivo che non contiene le spese delle partecipate, da Irpiniambiente all’Alto Calore, fino al Teatro Carlo Gesualdo. Da Enza Ambrosone è venuto un appello al sindaco affinché superi gli steccati e metta in campo, anche con l’opposizione, un patto per la città, altrimenti destinata a morire. Insomma, per Foti il cammino è irto di ostacoli. A difendere la maggioranza ci provano il capogruppo Ida Grella e il consigliere Arturo Iannaccone. Ma il fuoco cova sotto la cenere: i consiglieri stanno con Foti, ma hanno riserve sugli assessori. Tant’è che non appena cala il sipario sulla seduta, Gianluca Festa, si affretta a dire che questo era l’ultimo atto di fiducia, è tempo di verifica. Che tradotto, dal politichese all’italiano, significa rimpasto di giunta.
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