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''Baronia snobbata'', Vallata boccia l'Area Vasta e non firma il patto

Dal sindaco di Vallata, Giuseppe Leone, riceviamo e pubblichiamo:

''L’organo consiliare del Comune di Vallata del 27/05/2016 non ha proceduto all’approvazione della convenzione predisposta, per delle ragioni che sono semplici e facilmente argomentabili.Crediamo che l’associazionismo  tra comuni per fruire degli interventi a valere sulle risorse dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei sia una cosa buona, a condizione però che vengano rispettati due principi fondamentali:

1. che la forma consociativa sia realmente finalizzata alla realizzazione di   opere, da mettere a servizio dei comparti industriali, commerciali e agro alimentari,  esistenti nell’area territoriale individuata;
2. Che non si costituiscano aggregazioni con doppi fini o peggio ancora con fini egoistici.Ebbene, rispetto al primo principio, abbiamo potuto rilevare una forte incongruenza nella bozza di convenzione, laddove non si è ragionato in termini di effettiva rappresentatività del territorio. Penso all’esclusione nel comitato direttivo di un rappresentante del territorio della Baronia, zona estremamente decentrata al confine con la Puglia, e già solo per questo degna di considerazione, perché poco urbanizzata e ad altissima vocazione agro-alimentare. E se non bastasse, con l’esclusione dal comitato direttivo, ci sembra  siano già state sottovalutate  o se volete “svilite” le potenzialità di un’area all’interno della quale vi è un casello autostradale su un’arteria viaria fondamentale ed un’area industriale sulla quale è altissima l’attenzione del governo regionale e nazionale.

Ricordo a me stesso che il polo aero-spaziale è tra le priorità indicate nel Patto per lo Sviluppo dellla Regione Campania sottoscritto tra il Governatore De Luca ed il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, affinchè vi sia una svolta effettiva nello sviluppo economico locale.Nell’area industriale di Vallata vi sono, tra i tanti altri, due insediamenti produttivi, appartenenti alla O.M.I. S.r.l, società operante nel settore aero – spaziale e facente parte del consorzio CALTEC,  già finanziato per milioni di euro dalla Regione Campania, in procinto di muovere i suoi primi passi e riverberare gli attesi riflessi.

Una predisposizione ragionata della convenzione tra i 29 comuni del Piano di Zona Sociale, avrebbe dovuto tenere conto, così come fu fatto quando venne costituito il Piano di Zona Sociale,  delle peculiarità di tutti i comuni associati, tra cui quelle appena enunciate.Allora furono creati quattro distretti: Ariano Irpino, Grottaminarda, Mirabella Eclano e Vallata, all’interno dei quali si cercò di dare risposta a tutti i comuni che vi gravitavano attorno. Se volete, anche per l’area Vasta quasi ci saremmo, se pensiamo alla presenza nel comitato direttivo di Ariano Irpino, Comune Capofila; Grottaminarda, comune che rappresenta l’Unione delle Terre dell’Ufita; Mirabella Eclano, come rappresentante dell’Unione dei Comuni Medio Calore. Rimane l’apparente contraddizione della presenza nel comitato direttivo del Comune di Frigento, già rappresentata all’interno dell’organo direttivo dal Comune capofila dell’Unione delle Terre dell’Ufita alla quale appartiene. Oggi invece si abbandona la logica che fu seguita in sede di costituzione del Piano di Zona Sociale, assegnando una considerazione doppia ad un territorio in danno di un altro.

E veniamo così al secondo principio. Giusta la logica di un progettazione comune all’interno di un’Area Vasta, finalizzata alla crescita economica-industriale- agro-alimentare del territorio, meno giusta la logica della rappresentanza nell’ambito dell’organo di governo.Prima ho parlato di apparente contraddizione.Apparente contraddizione che diventa logica da cui prendiamo al momento le distanze perché sicuramente foriera di risultati poco edificanti. Quale logica? Inserire un Comune guidato da un Deputato …forse?Ebbene credo che l’Onorevole Famiglietti sia lontano da queste logiche, non gli farebbe onore.Questa logica non farebbe onore, infine, ad un’associazione tra Comuni, che pensa di intercettare finanziamenti pubblici, non perché li ritenga funzionali da un’effettiva crescita territoriale ed occupazionale, ma perché vi siano intercessioni a livelli più elevati di potere.Quale sarebbe il prezzo? Lo svilimento di un territorio rispetto ad un altro?Dove si faranno le opere? Dubbi si manifestano in ordine quindi agli scopi di una associazione che nasce in questo modo.

La nostra non è una chiusura all’Area Vasta, ma solo un contributo affinchè essa possa vedere la luce sulla base di patti chiari, giusti, condivisi. Chiediamo a tal fine che venga rinnovato il ragionamento che portò alla creazione dei distretti del Piano di Zona Sociale anche per quanto riguarda il comitato direttivo dell’Area vasta, inserendo un Comune della Baronia, scelto dalla Baronia per dare la dovuta rappresentanza ad otto comuni che costituiscono più di un quinto del territorio complessivo dei 29 oggi qui presenti .Una chiosa finale ritengo debba essere fatta proprio ai colleghi Sindaci della Baronia.Ancora una volta ci troviamo a chiedere con il cappello in mano un qualcosa che ritengo ci spetti in base a qualsiasi regola di buon senso. Nel comitato direttivo sono rappresentante due unioni di comuni ed il Comune più grande dell’Irpinia. Lo stesso impulso per la creazione dell’Area Vasta, a leggere la convenzione, proviene dalle due Unioni dei Comuni di Terre dell’Ufita e del Medio Calore. Questo non ci dice niente?Se non si riesce a fare un’Unione dei Comuni in Baronia, almeno ciascuno di noi dovrebbe alzare la voce quando il nostro territorio per queste ragioni viene penalizzato. Non deve essere necessariamente sempre Vallata a rimettere la Baronia al centro del dibattit occorre riconsiderare la convenzione nella parte in cui non prevede un comune della Baronia all’interno del comitato direttivo o nella parte in cui non si subordinano le scelte progettuali  programmatiche all’effettivo consenso di tutti i Sindaci appartenenti alla costituenda associazione''.

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