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Bisaccia, Frullone: il periodo più difficile dopo il terremoto

Il sindaco analizza la situazione drammatica dell'Alta Irpinia

neve traffico

In Campania il picco dell' emergenza e' in Irpinia, dove l'ondata di maltempo riporta in uso il 'cratere', cioe' i Comuni compresi dell'epicentro del terremoto del 23 novembre 1980. Lo conferma il sindaco di Bisaccia, 4 mila abitanti a quasi 900 metri di altitudine. 'Per noi questa e' l' emergenza peggiore degli ultimi 30 anni, la piu' grave dopo il sisma - dice all' ANSA Salvatore Frullone - qui nevica sul nevicato da 9 giorni e per stasera si aspetta un' altra nevicata abbondante'. Nel centro del Comune irpino la neve ha raggiunto un metro di altezza, ma nelle campagne si sono formate dune che raggiungono anche i quattro metri.
Bisaccia non e' isolato, perche' i 13 chilometri di strada che portano al casello di Lacedonia, sulla A 16, sono stati tenuti costantemente sgombri utilizzando spalatori e spargendo sale. 'Ma le strade provinciali, che si estendono su 250 chilometri in un territorio comunale di 100 km quadrati, sono in condizioni precarie - dice il sindaco - e la circolazione non e' garantita'.
L'allarme e' per le circa 400 aziende agricole del territorio che si trovano in contrade isolate, dove gli animali hanno bisogno di mangime, e per gli allevamenti bovini, dove il latte non viene raccolto da giorni. 'Stamattina alle 7 mi ha chiamato un contadino, racconta il sindaco, che e' medico, e mi ha detto che non puo' dare da mangiare alle bestie'.
Finora l' emergenza e' stata affrontata utilizzando personale comunale e ditte private contattate dal Comune. 'Abbiamo bisogno assoluto di mezzi dotati di catene e di ruspe per raggiungere chi e' isolato. Abbiamo potuto contare sull'impegno dei vigili del fuoco e dei carabinieri, ma neanche loro sono attrezzati a sufficienza. Sul piazzale dei vigili del fuoco abbiamo dovuto spalare noi la neve'.
La polemica del sindaco di Bisaccia e dei suoi colleghi dell' Alta Irpinia e' sopratutto sul mancato intervento dell' esercito, confermato ieri sera con un comunicato dal prefetto di Avellino Ennio Blasco, secondo il quale i militari non sarebbero necessari.'Ho chiesto lo stato di calamita' e l'intervento dell' esercito la prima volta il 6 febbraio, con un fax alla Prefettura di Avellino, poi l'ho ribadita l'8 ed il 9 febbraio.
Ieri ho contattato la Protezione civile regionale. Non abbiamo avuto nessun soccorso. Lo Stato ci ha abbandonati. La Regione Campania afferma di essere autosufficiente di fronte a questa emergenza. Il risultato e' che ce la stiamo vedendo da soli'.

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