Da Emilio Merola, responsabile L.I.D.A e LAC (associazioni di protezione animali e dell'ambiente) riceviamo e pubblichiamo:
"Mi rivolgo a lei Signor Sindaco, ma anche a tutta l’amministrazione comunale che insieme a lei gestisce il mio paese, Bonito. Non è la prima volta che le chiedo un’opinione, un pò di chiarezza riguardo ad argomenti a me a cuore e di sua responsabilità: gli animali, ed il nostro ambiente.
Premetto che sono pienamente consapevole che il suo non sia un compito facile, soprattutto svolgendolo qui al sud. Però caro Signor Sindaco... onori ed oneri, l’ha scelto lei di governarci, non glielo abbiamo imposto, anzi... le abbiamo dato fiducia, non una volta... due volte; dieci anni di fiducia.
Mi rivolgo a lei anche come portavoce di due associazioni di protezione degli animali e dell’ambiente: la lida e la lac. Detto così non significa nulla, ma dal mio punto di vista significa che vorrei un mondo, o perlomeno un paese... un pò più vivibile per ogni essere vivente. Le associazioni di cui sono responsabile non sono il mio lavoro, non percepisco alcun compenso, anzi…a volte ho anche pagato in prima persona per aver a cuore l’ambiente, quindi sono semplicemente il mio Credo. Un paese vivibile è anche un paese non invaso da cani randagi probabilmente, che a me personalmente non infastidiscono... ma ai più si.
Ma di chi sono questi randagi Signor Sindaco?
Lei lo sa, sono responsabilità del Sindaco. Nel 2001 noi associazioni animaliste, con le nuove normative che governano l’argomento randagismo, siamo stati affiancati ai comuni nell’affrontare questo fenomeno, ma per quanto abbiamo sempre cercato di collaborare non ci è mai stato permesso (cfr. Delibera Comunale N. 24 del 27/09/2010 art. 37 novies Modifica titolo V Regolamento Polizia Urbana).
È un peccato perché lasciare voce in capitolo a chi, perdonate l’arroganza, ne sa più di noi su un determinato argomento probabilmente può essere conveniente per tutti, sotto vari punti di vista: economico, etico, ambientale, sociale.
Abbiamo molti randagi in Italia, abbiamo molti randagi in Campania, ne abbiamo troppi qui a Bonito. Non l’accuso del crimine di chi li abbandona, e da cani felici e di proprietà li rende randagi. Non è colpa sua se la gente crede che sia disumano sterilizzare il proprio cane, ma non ritiene assolutamente disumano abbandonarne i frutti, che a loro volta genereranno altri frutti ed ancora altri... quasi all’infinito. Alcuni studi sostengono che una coppia di cani,potenzialmente, possa generare nell’arco di una vita sino a venti milioni di individui...pensi!
La sola lotta efficace contro questa piaga enorme ed apparentemente, solo apparentemente ingestibile è la sterilizzazione. Questa non è ne la scoperta del secolo, ne la novità del giorno, non esiste altro strumento a nostra disposizione per evitare che i cani prolifichino. Ciò è dimostrato da molte nazioni europee, ed anche indicata nel nostro paese come la più efficace soluzione contro il randagismo (cfr. la legge 281 del 1991 e sue emanazioni regionali).
Siamo indietro di ventidue anni a Bonito, ma non solo qui, effettivamente in tutto il sud quello che avrebbe dovuto essere un problema facilmente gestibile e risolvibile, è invece diventato piaga, fenomeno, urgenza. Vuoi per un’arte tutta meridionale, di ignorare le cose fino a renderle di dimensioni catastrofiche, o per lo sciacallaggio della criminalità, che come per la spazzatura, è riuscita a mettere le mani in pasta anche su questo argomento che da problema è diventato tragedia.
Forse definirla tale, apparirà eccessivo, esagerato ma ai cani che muoiono di fame nelle strade o investiti e lasciati li agonizzanti, ai cani che nessuno vede ma soffrono e cadono nel nostro paese, “apparentemente” civile, forse se fosse data loro voce, la chiamerebbero sì, tragedia.
Gli animalisti cercano di essere la voce che loro non hanno, ma è un pò come quando Don Chisciotte lottava contro i suoi mulini a vento...
La legge protegge i cani e l’Italia ha ottime leggi, ma perché non vengono applicate? Per quale motivo le amministrazioni in primis, spesso non le conoscono? Lo stato italiano mette ogni anno a disposizione dei fondi, distribuiti tra tutte le regioni, affinché questi cani siano soccorsi, accuditi, e su richiesta dei comuni, sterilizzati dalle asl competenti, ricoverati nei canili, si spera canili civili.
La legge recentissima del 2012 attesta che chiunque incontri un animale ferito è obbligato a soccorrerlo, altrimenti è soggetto a sanzioni . Eppure la maggior parte dei cittadini italiani, una volta aver ascoltato le novità al tg, dimentica tutto, perché difficilmente le forze dell’ordine vigileranno affinché tali leggi vengano rispettate!
Probabilmente il mio discorso annoierà! Ma cosa chiedono in fondo questi animalisti?
Nulla di più che il rispetto delle leggi. Nulla di più che un pò di rispetto, per i cani e per noi stessi. Ignorare gli animali è un crimine, ma è anche intimamente ingiusto aldilà di qualsiasi legge.
Il programma che ogni comune dovrebbe attuare è quello di accertarsi di quanti randagi ci sono nel proprio territorio, e poi chiedere l’intervento della asl affinché li sterilizzi, infine chipparli, in modo da garantirsi che non vengano confusi per randagi, ma se ne attesti appunto “la proprietà” da parte del sindaco. Questa è la prassi, semplice, ordinata e chiarissima, funziona cosi in moltissime zone del nord ma anche in alcune zone del sud, ed anche dalle nostre parti: Frigento ha adottato questa politica, ma anche altri comuni della nostra provincia ed altre città della nostra regione.
Non stiamo parlando quindi di paesi ricchi, lontani e dalle rosee realtà; stiamo parlando di comuni a due passi da noi, con i nostri stessi problemi, ma con un problema in meno.
Perché loro hanno potuto e noi no?
Probabilmente leggendo questo mio ennesimo appello, la gente, i cittadini si diranno: ”ma con tutti i guai che abbiamo, dobbiamo pensare anche ai cani?”
Ebbene, soffermiamoci su questo punto: perché converrebbe smettere d’ignorare questo problema, questo fenomeno?
Forse, perché come diceva un signore di nome Gandhi - “Il progresso di una nazione si riconosce da come tratta gli animali ?”
A me questa spiegazione potrebbe bastare, ma ahimè quelli che la pensano cosi sono più abituati ad essere derisi che presi sul serio.
Quindi cerchiamo una motivazione più valida, più conveniente…
Lei Signor Sindaco sa benissimo come funziona!
Arriva un randagio, a volte la gente protesta perchè ha paura, è aggressivo, ha la rogna... c’è sempre un motivo valido per intervenire con gli accalappiacani.
Questi accompagnati dai vigili urbani si occupano di catturare il cane e trasportarlo al canile convenzionato.
Ma dopo che succede?
Succede che il comune dovrà sobbarcarsi le spese di mantenimento all’interno del canile stesso! Si presume che un cane mangi e che a volte abbia bisogno di medicine… ma chi paga? Paga il comune! perché la legge ritiene che un cane sprovvisto di microchip non sia di proprietà di nessuno ma del comune per cui quanti più cani sbatte in canile...più paga. Ecco perché non possiamo ignorare il problema randagismo anche da parte di quelli che non hanno la nostra stessa sensibilità.
Dando un’occhiata agli estratti cronologici, la storia breve e gelida di ogni cane accalappiato e trasferito in canile, abbiamo scoperto cose incredibili quasi una passeggiata in un film dell’orrore:
• cane accalappiato il 19/ 4/ 2013... morto il 30 dello stesso mese.
• Cane ricoverato il 20/ 3 / 2013, morto il 29 dello stesso mese... nove giorni di vita.
• Cane accalappiato il 26/5/2011, morto il 19/7/2011... questo è stato più resistente, ammettiamolo
e tanto per concludere
• è successo che cani sterilizzati e quindi di proprietà di qualcuno siano stati sbattuti nel canile a noi convenzionato.
Si potrebbe ipotizzare, guardando questi estratti, che forse non sono tenuti esattamente come lo stato e un briciolo di coscienza civile imporrebbero.
Oltre a queste, ci sono poi episodi di cagne ricoverate probabilmente incinte, di cuccioli sbattuti in canile ed ovviamente morti dopo pochi giorni, ci sono storie tristissime ed ingiuste, e secondo me, civicamente, eticamente, e moralmente assolutamente offensive e diseducative nei confronti dei ragazzi, dei bambini che crescono. Insegnare loro l’amore ed il rispetto per la vita e l’ambiente sui banchi di scuola, e poi permettere un tale scempio Signor Sindaco?
Potremo leggerle “una marea di morti” che potevano vivere, essere chippati, sterilizzati e rimessi serenamente in strada, o collaborando tra comune e associazioni animaliste, fare squadra e promuovere le adozioni, il senso di responsabilità anche nei cittadini, tante le cose che gli uomini possono fare insieme, quando imparano l’importanza di fare squadra, di collaborare. Ma a Bonito
evidentemente il lato umano, della cosa non riguarda; che sarà mai se uno, venti, sessanta... anzi, circa ottanta cani, sono morti dal 2004 al 2013 nel canile in cui li abbiamo sbattuti! Aldilà
dell’orrore che dovrebbe suscitare una tale quantità di vittime delle quali siamo responsabili, e che se si fosse proceduto con una campagna di sterilizzazione non ci sarebbero state, perché non pensiamo al lato economico?
I cittadini bonitesi si saranno mai chiesti quanto costa questo servizio di gestione randagismo? Accalappiare i cani, trasferirli in canile, mantenerli e se muoiono smaltirne i resti ha un costo.
Nel 2012 è costato alle nostre casse comunali 12 mila euro circa, nel solo secondo semestre del 2011 invece, è costato circa 7 mila settecento euro, ma se queste cifre, se questi sprechi non ci sembrano ancora esagerati scoprire che dal 2004 al 2012 la cifra sfiora i centomila euro... ripeto, centomila euro, un pò di dispiacere lo da.
Davvero il paese di Bonito non aveva altre urgenze? Davvero con tutti quei soldi non avremmo potuto fare magari altro?
Un’altra domanda... è servito a qualcosa spendere questi soldi? Abbiamo risolto qualcosa? Abbiamo trovato una soluzione o perlomeno ci abbiamo tentato? No, non è servito a nulla, sono stati semplicemente ed assurdamente SPRECATI, non abbiamo trovato soluzione al problema randagismo.
I cani non vengono sterilizzati, le cagnette coi loro calori attirano i maschi e genereranno cuccioli, su cuccioli . Mantenerli in canile, nel peggiore dei modi, dandogli la morte nel giro di pochi giorni o pochi mesi... e poi una volta liberato un posto, sbatterne dentro altri ed ancora altri... il comune attraverso la convenzione col canile, ha la possibilità di averne ospitati sempre dieci... muore un cane, avanti un altro... che poi morirà e ne arriverà ancora un altro, perché i cani nascono continuamente, ed il comune sborsa e spreca, all’infinito, in uno stupido ed inutile giro vizioso, senza giungere ad alcuna soluzione.
Se le cagnette fossero sterilizzate non attirerebbero altri cani dalle campagne, dai dintorni, non nascerebbero altri poveri cuccioli, non ci sarebbero urgenze, allarmi di questo o quel cane da catturare, da sbattere in canile. Mi domando se questa normalissima prassi che suggerisco fosse inutile perché a Frigento l’hanno attuata con ottimi risultati e grande risparmio di denaro?
Cosi come in quasi tutti i comuni del nord - Italia, dove sanno gestire questo problema e spesso si ritrovano a raccogliere e cercare di salvare i cani del sud, di questo incomprensibile sud , in cui tutto ciò che va risolto diventa invece piaga, fenomeno, colpa.
Non me la sento di essere indulgente verso quello che ai miei occhi può apparire solo come il trionfo dello spreco, oltre che dell’insensibilità. I cani muoiono sulle nostre strade, dietro i cassonetti, nelle campagne.. nei canili. Amarli o meno, a mio parere non fa differenza, si tratta di essere civili, si tratta di volere un paese ben tenuto, cani compresi.
Potremmo iniziare una buona volta a cercare di risolvere questo grave problema, potremmo dimostrare alla nostra provincia, al nostro sud, che anche noi ci siamo evoluti su questo argomento, ed abbiamo iniziato ad affrontarlo.
Potremmo risparmiare un’enorme quantità di denaro che fino ad ora abbiamo solo gettato nel fuoco, insieme ai corpi di tutti i cani che abbiamo permesso nascessero e poi condannati a morte.
Sterilizziamoli i cani, incoraggiamo i cittadini a fare lo stesso con i loro cani di proprietà e più che mai... smettiamo di prendere tempo, perché la gente s’informa, impara e non dimentica, e le colpe diventano più grandi quando sono nude e visibili a tutti."
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