Una vera e propria bufera giudiziaria si abbatte su Solofra. Sono ben 122 gli indagati della città della concia per una indagine i cui capi d’imputazione sono 139. Cinque anni di attività amministrativa passati al setaccio. Una cosa mai vista in Irpinia. L’elenco delle presunte irregolarità è infinito: Abusi edilizi, abusi d’ufficio, truffa aggravata, distruzione di atti pubblici, falso ideologico. Non solo, c’è anche ‘’divulgazione delle generalità o dell’immagine di persona offesa da atti di violenza sessuale e concussione’’, ipotesi che vede coinvolto l’ex sindaco di Solofra Antonio Guarino il quale avrebbe chiesto favori sessuali ad una donna in cambio dell’assunzione del marito presso un’azienda privata.
Le indagini, partite nel 2009, sono coordinate dal procuratore capo di Avellino Rosario Cantelmo e dal pubblico Ministero Antonella Salvatore. Avvisi di garanzia sono stati recapitati a tutti gli amministratori della scorsa consiliatura, a dirigenti, tecnici, imprenditori, privati cittadini, titolari di costruzioni già poste sotto sequestro nel corso delle indagini.
Indagato risulta anche l’attuale sindaco Michele Vignola, in quanto assessore nella vecchia giunta.
La parte centrale dell’inchiesta riguarda irregolarità e illegittimità di atti nel campo delle costruzioni e una serie di delibere fatte in violazione di legge e che avrebbero favorito privati e commercianti.
C’è poi la concussione relativa a delle assunzioni nei vari staff degli assessori. Un modo - secondo il pm- per diventare dipendenti del comune senza passare per un pubblico concorso. Non potevano mancare multe fatte sparire per favorire chi aveva commesso infrazioni al codice della strada.
Notificati gli avvisi di garanzia, ora si attende l’avvio degli interrogatori.
Sullo sfondo c’è la famosa vicenda del sexigate che vide coinvolto sempre l’ex sindaco Guarino. Una storia che sembra un film con tato di cimici e telecamere scoperte dai carabinieri nell’ufficio del primo cittadino. Foto di Guarino in atteggiamenti intimi con una dipendente comunale vennero fatte recapitare ad un consigliere dell’opposizione. ‘’Interferenza illecita nella vita privata’’, questo il reato avviato contro ignoti: fattispecie che vede Guarino come vittima per un aspetto, ma indagato per concussione eni confronti della donna.
Insomma, la città della concia è finita una bufera giudiziaria che rischia di spazzare via un’intera classe dirigente e di gettare un’ombra su centinaia di atti licenziati da Palazzo Orsini.
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