Acque agitate nel Pd arianese alle prese con una verifica interna dopo i dissapori nati in merito alla assemblea pubblica promossa dalla minoranza del consiglio comunale di Ariano. Sotto i riflettori la posizione che ha avuto il capogruppo del partito Antonio Ninfadoro che ha disertato l’incontro. Gli esponenti della segreteria hanno chiesto chiarimenti rispetto alla posizione avuta dal consigliere, non condivisa dagli altri esponenti di partito. Sul tavolo della discussione sarebbe arrivata anche la richiesta di dimissioni di Ninfadoro dalla carica di capogruppo perché dissociatosi fortemente dalla linea interna. Non si tratta di una defenestrazione, ma delle presa di coscienza che il filo diretto tra partito e consigliere si starebbe spezzando in quanto alcuni non ravvedono nell’apprezzato politico arianese lo specchio del partito. Forse solo malumori passeggeri, forse solo dialettica interna, sta di fatto che il vertice tenuto nella sede del Pd è stato molto movimentato. Una riunione di partito convocata a caldo per verificare in tempi ridotti la posizione politico programmatica che il consigliere intende portare avanti anche nei prossimi giorni. La querelle interna è nata infatti alla vigilia della assemblea pubblica quando lo stesso Ninfadoro ha mostrato il proprio disappunto in merito alla manifestazione programmata con la minoranza di centrodestra. Ninfadoro ha caldeggiato l’organizzazione di un incontro cittadino con le sole forze di centrosinistra per la costruzione di un progetto politico sperimentabile nelle prossime consultazioni amministrative. Tutti da quel palco o dagli ambienti politici, Pd compreso, hanno chiarito a più riprese che l’iniziativa di domenica non era segnata da nessun accordo politico. Obiettivo è stato quello di denunciare alla cittadinanza presunti ritardi amministrativi sulla gestione delle opere pubbliche, in seguito alle dichiarazioni degli assessori Monaco e Lo Conte. Il nodo Ninfadoro non è stato ancora sciolto, non è escluso che nella questione possano intervenire anche i dirigenti provinciali del Pd per trovare una soluzione.