Il taglio dei fondi al Teatro Gesualdo - 70mila euro in meno rispetto a quelli previsti - sarebbe la conseguenza di una gestione delle spese ritenuta fuori controllo dagli uffici comunali, in particolare dalla dottoressa Carmela Cortese, ormai ex responsabile per le società partecipate e l'istituzione Teatro, settore da ieri nelle mani del segretario generale Riccardo Feola.
Ala luce delle polemiche e della reazione del presidente del Gesualdo Luca Cipriano, che ha annunciato la chiusura dei laboratori e il taglio di alcuni spettacoli, la Cortese ha redatto e consegnato un dossier al sindaco. Un'ampia documentazione all'interno della quale si evidenziano anomalie e aspetti poco chiari.
Tra questi c'è la mancata approvazione da parte del Consiglio Comunale del bilancio previsionale del Gesualdo, così come anche la presenza di un contributo di 100mila euro per tasse e imposte che si aggiunge a quello ordinario di 300mila. Anomalo risulta anche il contributo di 25 mila euro per l'Accademia della Danza, le cui attività sono terminate lo scorso anno.
Ma non finisce qui. Secondo il dossier c'è da fare chiarezza sulla mancata segnalazione della persona che introita i proventi derivanti da biglietti, fitto delle sale, canone del Bar. Persona che dovrebbe avere la qualifica di agente contabile visto che maneggia denaro pubblico.
Sotto la lente di ingrandimento anche i contratti di assunzione operati dal Teatro, con qualsiasi tipologia contrattuale. La vigente normativa, infatti, nega al comune le assunzioni, e il teatro è partecipato al 100% dal comune.
Cortese, infine, evidenzia l'assenza di una quota rosa all'interno del consiglio di Amministrazione, organismo nominato dal sindaco.
Insomma, una serie di aspetti da chiarire che avrebbero indotto gli uffici a ridurre il finanziamento da 300mila a 230mila euro. La vicenda dunque è tutt'altro che chiusa.
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