E’ un avvio irto di ostacoli quello della nuova
consiliatura al Comune di Avellino. Una seduta fiume, ancora in
corso, nella quale sono state sollevate sia questioni di incompatibilità
formale che di inopportunità politica. La prima grana coinvolge
tutti i gruppi e riguarda la presunta incompatibilità di alcuni degli
eletti che svolgono funzioni dirigenziali in enti pubblici. La questione
verrà segnalata ai datori di lavoro che caso per caso valuteranno. Al
momento del voto sulla convalida degli eletti, in disaccordo con
l’interpretazione della norma, i consiglieri Festa e Poppa, entrambi
rappresentanti di soggetti politici rimaste a mani vuote nella
formazione della giunta, sono usciti dall’aula
La seconda spina nel
fianco, in questo caso del PD, riguarda le contestazioni
dell’opposizione sull’indicazione di Livio Petitto come presidente
d’Aula. L’Udc, con Enza Ambrosone, ha attaccato il sindaco per aver
scelto un organismo di garanzia come fosse in assessore in quota di
partito.
Altra tegola pronta ad abbattersi, in questo caso sulla
testa del sindaco, è quello sulla presunta illegittimità della giunta
per via dei troppi esterni è presenti nell’esecutivo. Sul punto Festa, ma anche Preziosi, sono pronti a dare battaglia.
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