Nuova udienza, in prosieguo dell’istruttoria dibattimentale. Sono stati esaminati, dal tribunale, in sede collegiale altri testimoni della pubblica accusa. Dopo Giovanni Maraia che ha dato grande impulso all’inchiesta giudiziaria, è toccato ad Anselmo La Manna, un responsabile del gruppo tecnico di lavoro della Prefettura di Avellino, unitamente ad un ingegnere che seguiva le operazioni di monitoraggio dell’impianto e l’avvocato Giovanni La Vita, quale redattore dell’esposto che dette anch’egli impulso al procedimento penale, a carico dei gestori dell’impianto di discarica e dei componenti del consiglio di amministrazione del Codiso di Solofra, per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi. Reato peraltro contestato dal Pubblico Ministero. E’ stata stabilito un calendario per la prosecuzione e conclusione del processo, che dovrebbe avvenire nell’arco di poco tempo. Si torna il aula i prossimo 23 maggio. In relazione a quest’ultima udienza svoltasi in tribunale, Giovanni Maraia autore di diversi esposti denuncia fondamentali ai fini dell’inciesta fa sapere: “Abbiamo presentato al Presidente del collegio del Tribunale, tramite l'avvocato Domenico Carchia, difensore del Comune di Ariano, i seguenti atti: Ordinanza numero 83 del 2008 del Commissario straordinario De Gennaro, con la quale si bloccava definitivamente l'attività di conferimento dei rifiuti per movimenti franosi causati dalla instabilità del terreno di fondazione e della scarpata sud della discarica, relazione dell'Arpac del 10 gennaio 2011 nella quale si afferma che si è determinato un peggioramento dello stato dei luoghi con la formazione di nuove e significative fratture che hanno causato cedimenti''.
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