“La vicenda delle dimissioni di Ricci e Manzo dalla giunta comunale di Avellino getta un velo di tristezza, ma suscita anche un profondo senso di inquietudine per la condizione di sbandamento e di immobilismo nel quale è piombata l’amministrazione comunale di Avellino. Il sindaco Foti, infatti, si ritrova ostaggio e vittima delle sue scelte e sembra vivere in una condizione di preoccupante solitudine nella gabbia di una maggioranza sfilacciata e sempre più incline al ricatto”. E’ quello che si legge in un documento del gruppo consiliare dell’Unione di Centro al Comune di Avellino.
“Dall’altro lato, poi, appaiono pelose – si legge ancora – le giustificazioni addotte dai due ormai ex assessori in riferimento alla loro decisione di mollare l’esecutivo di piazza del Popolo. Il loro non è un gesto rivoluzionario, ma è una diserzione sotto tutti i punti di vista. Per Ricci c’è l’aggravante della recidiva: stesso atteggiamento e stesse modalità ha utilizzato in occasione dell’approvazione del bilancio dell’Alto Calore quando ne è stato componente del CdA. Anche questo è il segno della crisi della società civile quando adotta una modalità salottiera di fare politica, quella, cioè, che giudica ma non si assume responsabilità”.
“La nostra preoccupazione, come ovvio – si conclude così la nota – non è legata alle sorti del Partito Democratico o allo stato di salute della maggioranza. La nostra preoccupazione è orientata a quelle che sono le necessità che provengono dalla città. E’ chiaro come la china che si è presa faccia presagire il baratro. E Foti, ben presto, si troverà a dover prendere atto di questa condizione. A questo punto il sindaco scelga una strada che lo conduca a riscattarsi e, con un suo gesto, ponga le condizioni per riscattare e affrancare la città. Affronti perciò pubblicamente, in consiglio comunale, i nodi ancora non sciolti, arrivando anche al gesto eclatante di azzerare la giunta, chiedendo all’aula di stringere un patto sul cambiamento di Avellino. Ciò che, al contrario, risulterebbe inaccettabile è che il sindaco si metta a traccheggiare e continui a barcamenarsi tra i piccoli problemi e le piccole transazioni interne al suo partito. Il sindaco, perciò, ora non può far altro che assumersi la responsabilità di individuare una via d’uscita possibile nel tentativo di aiutare la città a venir fuori da questa palude. Se Foti proverà ad imboccare questa strada, come forza di opposizione, non ci sottrarremo e saremo pronti a dare il nostro contributo”.
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