Una cerimonia d’insediamento breve e sobria. Passaggio di consegne tra il commissario Cinzia Guercio e il neo sindaco Paolo Foti. La cerimonia si è tenuta nella sala consiliare: ‘’Questa sarà la casa degli avellinesi- ha detto il primo cittadino. L’interesse della comunità sarà in cima alla mia agenda morale ed etica. Mi impegno a portare avanti la mia azione all’insegna della trasparenza e dell’onestà. Il passaggio di consegne sancisce anche la fine della gestione cosmmissariale: ‘’Sono stati mesi difficili- ha detto Guercio . Mesi in cui h cercato di mettere la mia esperienza e competenza al servizio della città. Avere un sindaco è fondamentale per avviare un nuovo percorso amministrativo’’. Intanto sul fronte della giunta il toto-assessori impazza. Al momento restano certi solo i nomi di Spagnuolo alle finanze, Manzo al personale e Varacore all’urbanistica. Per la presidenza del Consiglio si parla di Gianluca Festa, mentre un assessorato in quota scelta civica potrebbe andare all’imprenditrice Katia Petitto. Nel frattempo il dopo voto agita le acque dei partiti. Nonostante la vittoria, lo scontro è alto all’interno del Pd. Alcuni esponenti di Via Tagliamento hanno chiesto l’espulsione della corrente di sinistra che fa riferimento a Lucio Fierro e Francesco Todisco, colpevoli di non aver sostenuto Foti al primo turno. La richiesta, firmata da Negrone e Palladino, è già sul tavolo degli organismi competenti. Ma la sinistra non ci sta e per bocca di Todisco fa sapere che ''chi pensa di cacciarci dal partito si sbaglia. Sono altri che ne danneggiano l’immagine''. La resa dei conti definitiva, probabilmente, ci sarà al congresso previsto per l’autunno.
Una vera e propria guerra interna è invece in corso nel Popolo della Libertà. Prova a gettare acqua sul fuoco Cosimo Sibilia: ‘’Chi oggi si esercita in analisi politiche, in questa campagna elettorale non si è proprio visto’’, tuona il senatore. Dal canto suo il grande escluso dalla competizione, Giovanni D’Ercole, continua a chiedere il congresso provinciale e rivela che fino a 48 ore dalla presentazione delle liste il candidato era ancora lui.
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