Dalla Fp Cgil riceviamo e pubblichiamo:
"La FP CGIL aveva salutato positivamente e con grande interesse la decisione di addivenire alla fusione dei due Comuni che avrebbero portato alla nascita del Comune di Montoro. Ritenevamo e riteniamo, infatti, che la fusione delle due Montoro avrebbe potuto portare ad accrescere l'efficienza e l'efficacia dell'azione amministrativa consentendo l'erogazione di funzioni e servizi in un ambito ottimale sovracomunale, con la realizzazione di economie di scala e la possibilità di erogare più servizi grazie alla integrazione di risorse e capacità.
In tempi non sospetti aveva chiesto ai relativi sindaci pro tempore un incontro per offrire un contributo rispetto al progetto unitario. All'epoca la richiesta non ebbe alcun esito. I tempi, ci rendiamo conto, forse non erano maturi.
Oggi, però, la fusione è un dato di fatto ma il processo di avvio, riteniamo, stia partendo col piede sbagliato.
L'Unione si è data una sua organizzazione amministrativa che appare più la somma del pre-esistente che il risultato di un ragionamento compiuto. Più la volontà di non creare conflitti interni che la puntuale verifica del fabbisogno del territorio e dei cittadini.Tra le singolarità di questo modello organizzativo va, innanzitutto, rappresentata l'evidenza del numero delle aree di posizione organizzativa: sono ben dieci. Il Comune di Ariano Irpino che ha qualche migliaio di abitanti in più e circa 40 dipendenti in più, ne ha solamente 5. E non può valere il semplice ragionamento sulla riduzione della spesa perchè ciò che interessa ai cittadini è un modello organizzativo efficiente e non farraginoso. Ma la chicca è la istituzione di ben 2 aree di vigilanza, caso unico in Italia e, peraltro, apertamente contra legem.
Se poi si leggono gli atti di nomina dei responsabili delle Aree stesse si coglie anche qualche “perla”, come la individuazione (senza che i criteri per addivenire alla stessa siano stati stabiliti come invece prevede espressamente l'articolo 9 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) di un Responsabile di Posizione Organizzativa che non ha i requisiti in quanto il livello giuridico di inquadramento all'interno dell'ente non ne consente, appunto, la nomina.
Avevamo rappresentato in un incontro informale tali perplessità all'Amministrazione e ci siamo riservati di discuterne più approfonditamente in un incontro di concertazione rispetto al quale la struttura commissariale non ha inteso voler ascoltare il parere della FP CGIL indisponibile nel giorno della convocazione. Un rinvio, anche di una sola giornata, non era evidentemente né possibile né utile per la struttura commissariale e per i funzionari che la rappresentano.
Ma avremmo voluto discutere anche di altro: di come, per esempio, si possono reinternalizzare i servizi che oggi sono affidati all'esterno come, ad esempio, tutta la gestione di una serie di impianti sportivi e/o del trasporto scolastico e, perchè no, anche del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti. Ritenevamo, infatti, e continuiamo a ritenere che una operazione di questo genere oltre che a produrre le economie di cui sopra, potrebbe, finalmente, portare all'incremento dell'orario di lavoro di tantissimi lavoratori part-time del Comune di Montoro che, stabilizzati oramai da qualche anno, intendono dare un contributo maggiore e più produttivo alla cittadinanza.
Evidentemente ci eravamo sbagliati, la volontà di ragionare era solo sulla carta. Ciò che ci fa specie è che ad avallare simili impapocchiate scelte sia proprio una struttura commissariale. La FP CGIL esprime tutta la delusione per un processo che poteva essere avviato in modo completamente diverso e si vede costretta a rappresentare che continuerà a disturbare il manovratore con le proprie critiche e con le proprie proposte ed intervenendo laddove riterrà che siano state violate norme contrattuali e legislative.
Intanto si augura che si riuscirà a votare: boatos interni rappresentano gravi difficoltà a terminare le procedure elettorali. Ma un prolungamento del Commissariamento sarebbe da evitare per chi continua a credere nelle scelte della politica e nella capacità della politica a dare risposte ai bisogni dei cittadini."
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