È perentorio il sindaco di Ariano Domenico Gambacorta in relazione al manifesto polemico della minoranza secondo il quale ai cittadini sarebbero stati sottratti 1 milione e 747 mila circa in tema di tasse sui rifiuti e non restituiti. Per Gambacorta l’amministrazione non ha chiesto un euro in più ai cittadini. O quanto meno rubato un euro. Ma i conti sono in totale pareggio nonostante l’evasione preoccupante. C’è di più. Il dirigente dell’area finanziaria Generoso Ruzza, nella conferenza stampa convocata dal sindaco spiega che il comune riscuote solo il 70 per cento circa di quanto preventivato. L’ente deve incassare ad oggi 886 mila circa del 2013, 932 mila del 2014, 1 milione e 200 mila del 2015 che in totale fanno tre milioni. Soldi che risultano dai consuntivi. Per il 2015 per esempio il caso si è già sgonfiato se si tiene conto che da 1 milione e 273 mila euro si devono sottrarre 835 mila della rata del 2014, 139 in riferimento ai ruoli suppletivi e 221 mila della lotta all’evasione. Altro errore è quello di non aver considerato la Tefa, tassa che il comune incassa e viene girata alla Provincia. Ma Gambacorta numeri a parte si sofferma anche sulle questioni politiche: .
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