Saranno i disagi creati dai cantieri, l’aumento delle tasse per via dei conti in rosso, le difficoltà nel tenere insieme una maggioranza estremamente litigiosa, fatto sta che gli avellinesi non gradiscono l’operato del proprio sindaco. Nell’annuale classifica stilata dal Sole 24, Paolo Foti, perde ben 50 posizioni rispetto a quella dell’anno precedente, passando dal 26esimo al 76esimo posto. Un cittadino su due boccia il governo del primo cittadino. L’implacabile fotografia viene fuori dal consueto sondaggio commissionato dal quotidiano economico all’istituto di ricerca IPR Marketing per valutare il gradimento dei sindaci delle città capoluogo.

Nel 2013 Foti fu eletto con una percentuale del 60,6%.  Sul campione intervistato, pari a 1000 elettori avellinesi, ha ottenuto il 50% di gradimento, guadagnando solo 76° posto nella speciale classifica stilata dal quotidiano di Confindustria, a pari merito con i colleghi di Andria, Lecco, Livorno, Macerata e Oristano. Un crollo del 10,6% rispetto al giorno della sue elezione a primo cittadino di Avellino. Già nel 2014, a poco meno di un anno dal suo insediamento sullo scranno più alto di Piazza del Popolo,  Foti aveva visto calare le sue quotazioni  di 5,6 punti percentuali, pur mantenendo una buona posizione complessiva con il 55% del consenso ed il 26° posto nella graduatoria dei sindaci più amati d’Italia.

Ma il vento è cambiato, e oggi il giudizio appare implacabile. Di certo l’amministrazione attraversa una fase complicata. La città è bloccata dai cantieri e gli avellinesi sempre più pessimisti e rassegnati. Da qui un giudizio negativo su chi amministra che potrà cambiare solo s in tempi brevi la città tornerà alla normalità.