Un enorme cartellone, esposto da giorni in un unto nodale di Corso Vittorio Veneto, avvisa la cittadinanza dell’imminente avvio dei lavori di realizzazione del tanto atteso “Invaso Spaziale”. Tali lavori consisteranno in un rifacimento strutturale del principale asse viario grottese e prevedono la sostituzione dell’asfalto con blocchi di pietra e l’abbattimento dei marciapiedi che delimitano la carreggiata. Una volta ultimata l’opera, il Corso di Grottaminarda dovrebbe assumere l’aspetto dei viali presenti nelle principali città della Campania, ma alcuni esercenti lamentano una scarsa attenzione da parte degli amministratori comunali alle problematiche che le attività commerciali, i fornitori e clienti delle stesse saranno costretti ad affrontare durante i mesi di chiusura del tratto.
«In Consiglio Comunale - esordisce Pasquale Tutela, titolare della Lavanderia del Corso- sembrano interessati solo a valutare le possibili azioni da prendere una volta che i lavori saranno ultimati. L’unica domanda a cui si tenta di dare risposta è: “Pedonalizzare il Corso o permettere il transito delle autovetture?”. È questo il loro unico pensiero». Ma, purtroppo, altre sono le preoccupazioni che assillano i commercianti attivi nel centro cittadino. Lo stesso Tutela avrebbe numerosi e impegnativi quesiti da porre al Consiglio Comunale: «Come si svolgeranno i lavori dell’invaso spaziale? Quanto tempo dureranno? Si provvederà a una lottizzazione delle aree sottoposte a riqualificazione? Come si pensa di riuscire a rendere compatibile la riqualificazione viaria con le esigenze delle attività commerciali presenti lungo il Corso?». Sono tutte domande che meritano risposta e che avrebbero dovuto trovarla in un incontro tra l’Amministrazione e le Associazioni dei Commercianti. Incontro che, ovviamente, non c’è stato. Ecco perché Tutela punta il dito anche contro la Confcommercio «rea di aver affrontato con grande superficialità la questione».
«Di certo -conclude Tutela- l’Assessore al Commercio avrebbe dovuto prevedere una soluzione che non rallentasse l’andamento dei lavori ma non pregiudicasse neanche il normale svolgimento delle nostre attività commerciali. Ma è ancora in tempo per trovare un punto d’incontro tra le esigenze di noi esercenti e quelle delle ditte che effettueranno i lavori».
Erminio Merola
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