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Il centrosinistra unito: ''Mainiero dimettiti''. Al via la raccolta firme per la sfiducia

Il sindaco Mainiero si deve dimettere perché la politica vera è scomparsa dall’agenda di questa amministrazione. È questo in sintesi il pensiero emerso da una conferenza stampa tenuta a Palazzo di Città dalle forze di  centrosinistra. Pd, Psi, e Ariano in Movimento invitano anche tutti i consiglieri di minoranza a rassegnare le dimissioni per porre termine a questa gestione amministrava, ferma da tre anni sulle progettualità.

Dimissioni del sindaco Mainiero e di tutti i consiglieri comunali di minoranza, è questo l’esito della conferenza stampa tenuta a Palazzo di Città dalle forze di centrosinistra. Attorno ad un tavolo i consiglieri del Pd Gaetano Bevere, Antonio Ninfadoro, con i rappresentanti del partito Domenico Carchia e Angelo Morella, il consigliere Giovanni La Vita con il segretario Moscatelli, e Marco Riccio, e con la presenza del leader di Ariano in Movimento Giovanni Maraia. Molte le questioni dibattute: dalle ultime vicende politiche alla denuncia di episodi amministrativi. Il vero motivo conduttore comunque è stato la richiesta delle dimissioni del sindaco, accusato di aver portato la città allo sfascio e alla ingovernabilità. Ed infatti attraverso un documento unitario i rappresentanti del centrosinistra hanno scritto: «L’amministrazione comunale si sta facendo conoscere per le squallide vicende legate a posizioni personali dei componenti della maggioranza stessa. Un fatto che – si legge nella nota diffusa -  compromette le scelte urgenti che devono essere operate dall’amministrazione in modo da superare la grave crisi economica, e che pregiudica in modo irreversibile la programmazione per il futuro. Dal documento poi emerge:  «Le giornate non sono impegnate per amministrare ma per accontentare le richieste dell’uno o dell’altro, avendo di fatto attivato un mercato dell’interesse, e decretando quindi la scomparsa dall’agenda di questa amministrazione della politica vera. I consiglieri dicono di essere indignati e scrivono: «Di questo spettacolo indecente non se ne può più, per cui i consiglieri comunali della coalizione di centrosinistra  chiedono con forza le dimissioni del sindaco e invitano nello stesso momento tutti i consiglieri comunali di minoranza a rassegnare le proprie dimissioni, rafforzando così la nostra azione per porre termine a questa pessima gestione amministrativa. In effetti per il segretario del Pd Carchia la maggioranza è fatta da due gruppi, di cui uno sembra il governo ombra che crea scompiglio. IL consigliere Ninfadoro mette in evidenza che il senso dell’incontro è di natura politica perché il centrosinistra si è raccolto attorno ad un tavolo per mostrare non solo compattezza ma anche possibilità di alternanza di governo dopo uno sfacelo durato otto anni. In casa dei socialisti La Vita ha illustrato una serie di problemi insoluti dall’amministrazione e anche progetti che sarebbero pronti a naufragare quali il Palazzo Bevere – Gambacorta e la Russo Anzani. La Vita denuncia anche la gestione del personale per mantenere in piedi una struttura di potere, e quella di un bilancio fallimentare. Il segretario del Psi Moscatelli ritornando alle dimissioni precisa: «Questo è in un invito pubblico rivolto a tutti per raggiungere le undici firme al fine di mandare a casa l’amministrazione». Giovanni Maraia di Ariano in Movimento rimarca il fatto che dietro questa maggioranza non ci sia una coalizione politica, fattore che ha provocato la guerra in corso, determinando una fase di aggregazione tra i consiglieri solo in base alle necessità. Maraia che non accetta le lezioni di politica dall’assessore Monaco in quanto non conosce  i problemi reali della città, apre a quei consiglieri di maggioranza che hanno denunciato alcune storture della gestione amministrativa per chiudere il cerchio sull’undicesimo nome. In fine il consigliere Bevere, che rivendica il successo del centrosinistra di aver ottenuto la quota rosa, senza mezzi termini afferma: «Un commissario prefettizio sarebbe di gran lunga migliore a questa amministrazione». Per Bevere in tre anni non si è mosso un dito: il progetto del Giorgione è un fallimento perché qualcuno ha cominciato a ritirare le sottoscrizioni, il comune non ha voci in capitolo in nessun ente, non si occupa della grandi questioni che riguardano il territorio. Alla  luce di quanto detto Bevere chiede chiarezza: «Basta con le situazioni equivoche». L’invito è rivolto a tutti. Si attendono quindi le mosse degli altri consiglieri d’opposizione. 

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