Si chiama Vincenzo Zoccano il nuovo presidente regionale della Consulta regionale delle associazioni delle persone disabili e delle loro famiglie del Friuli Venezia Giulia. E' nato ad Ariano Irpino e ha trascorso l'infanzia tra Greci, paese di papà Fiorenzo, e Montaguto, terra natia di mamma Giuseppina Pilla. "Quello della Consulta regionale in Friuli Venezia Giulia è un esempio unico in Italia", ha spiegato Zoccano. "Che sarebbe bello e utile esportare".
Perché unico?
"Non in quanto consulta, ma perché è l'unica realtà in Italia a essere riconosciuta per legge da una Regione con una legge specifica, l'art. 13/bis della Legge Regionale 41/96. Si tratta di un organismo d'eccellenza che formula parere obbligatorio su tutti gli atti, sia normativi (fatti dal consiglio) che amministrativi (fatti da giunta e tutti gli uffici regionali), che abbiamo come ricaduta la disabilità".
Questo si traduce in una maggiore precisione nelle richieste e nella loro accettazione...
"Ed è una cosa fondamentale: l'atto è mirato e inattaccabile, perché ha già incontrato in fase di negoziazione il favore delle associazioni delle persone disabili dei quattro territori provinciali. La Consulta ha l'obbligo di consultare la base e le varie associazioni presenti nelle quattro Consulte o coordinamenti provinciali".
Cosa è stato fatto finora?
"La consulta, già dagli esordi, da quando fu riconosciuta nei primi anni 2000 dalla Regione, lavora fianco a fianco con l'Assessore alla Salute e alle politiche sociali, siamo il braccio operativo dell'assessore, pur mantenendo la nostra autonomia. Abbiamo realizzato diversi progetti mirati alla disabilità, come il Fondo per l'autonomia possibile e il Fondo gravi-gravissimi, due fondi economici stanziati dalla Regione. Il primo è mirato a creare i presupposti per cui la persona con disabilità possa vivere in autonomia, per quanto possibile, restando in famiglia, non sradicandola. Il secondo è un fondo che aiuta persone e famiglia con gravi disabilità, con assistenza continuativa H24 - pensiamo ad esempio agli stati vegetativi o tetraplegie importanti. E anche qua interviene la Regione".
Progetti futuri?
"Abbiamo già realizzato il Criba - Centro regionale di informazione per l'abbattimento delle barriere architettoniche o più propriamente sull'accessibilità. Questo è un braccio tecnico della Consulta, sovvenzionato dalla Regione e si avvale di tecnici esperti da noi individuati che danno consulenza gratuita agli enti pubblici e privati e alle aziende che dovessero necessitarne. Pensiamo all'adattamento ai posti di lavoro o all'abbattimento di barriere in un condominio o un ente che vuol rendere accessibile i suoi locali. Questo è un servizio che farà formazione ai tecnici che, sempre per legge regionale, altra realtà unica in Italia, la Consulta designa obbligatoriamente nei comuni dove sono costituite le commissioni edilizie. Lì c'è un nostro referente che vigila sulla corretta applicazione ai progetti della normativa sulle barriere architettoniche".
Sarebbe bello esportarlo in tutta Italia, magari partendo dalla Campania, dalla "sua" Irpinia...
"Assolutamente sì. Mi preme dire che la Consulta è un organismo apartitico e trasversale. Noi ci rivolgiamo alle Istituzioni ma non abbiamo colori politici. Si potrebbe organizzare un convegno sulle nuove politiche per le disabilità in Irpinia, con la Regione Campania, le Provincie e le associazioni di persone con disabilità". Un'idea da esporre alla Regione Campania e alla Provincia di Avellino, nella figura del Presidente Cosimo Sibilia, molto attento alle dinamiche del suo territorio. Un evento che potrebbe portare nuova linfa a tutti coloro che si occupano di disabilità.
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