Alla fine il partito c’è tutto, i suoi big, Da Mancino a De Luca fino a Fierro, il Pd si mostra unito, nonostante il fuoco covi sotto la cenere. Così alla prima uscita del candidato Democratico Paolo Foti, in sala ci sono tutte le anime, più o meno plaudenti, di via tagliamento. Non è il momento delle polemiche, la resa dei conti interna è rinviata a dopo il voto. Se Foti non dovesse farcela, c’è il rischio concreto di una deflagrazione del pd avellinese.
Ma ora è tempo di campagna elettorale. E tutti si mostrano fiduciosi, a partire dall’aspirante primo cittadino che così illustra il programma.
Sulle polemiche interne con l’area bersani, Foti getta acqua sul fuoco e si dice fiducioso che con l’altra sinistra, quella di Giordano, si possa ricucire.
Al fianco di Foti ci sono i parlamentari irpini, la bersaniana Valentina Paris come il renziano Luigi Famiglietti. E non poteva mancava mancare Nicola Mancino. L’ex vicepresidente del Csm, si tiene lontano dalle polemiche locali, ma non risparmia una critica all’antico vizio della sinistra interna.
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