La Giunta Comunale intende replicare al Consigliere comunale Costantino Preziosi, relativamente ai rilievi formulati sui trasferimenti del personale all’interno dell’Ente. In primo luogo va precisato che la mobilità interna del personale, attuata, è finalizzata alla realizzazione di nuovi assetti, che sono ispirati alla strategie ed al programma dell’Amministrazione e sono indirizzate a dare risposte alle priorità rilevate in questi mesi di lavoro, rendendo la complessiva organizzazione del Comune più snella.
Vi sono alcuni settori/servizi in cui si sono manifestate delle gravi carenze di organico che hanno reso impossibile dare risposte concrete alla città e dar corso alla soluzione di problemi che richiedono risposte immediate.
Ambiente; Assegnazione Alloggi; Lavori pubblici; Manutenzione; Protezione Civile; Ragioneria; Pubblica Istruzione; Viabilità; Trasporti Urbani. Questi sono alcuni dei settori dove sono state rilevate carenze, cui si è cercato di dare risposte con questa mobilità.
A tali riscontri dovuti alle carenze di organico in alcuni servizi, si è aggiunto il criterio della rotazione, così come prevista dalla legge n.190 del 2012.
In ogni caso si precisa ai fini della mobilità interna anche professionale che il CCNL non dispone alcunché in materia.
Pertanto, per quanto riguarda la mobilità interna di un dipendente, l’ente è soggetto in generale al rispetto del vincolo della equivalenza delle mansioni di cui all’art.52 del D.Lgs.n.165/2001. La disciplina della mobilità interna del personale rientra nell'ambito delle determinazioni per la organizzazione degli uffici e delle misure inerenti la gestione dei rapporti di lavoro che possono essere assunte dagli organi di gestione dell'ente con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro. In assenza di espresse previsioni, essendo una manifestazione dell'attività di gestione, la stessa è correttamente affidata alla competenza della posizione dirigenziale di massimo livello; il competente organo di direzione politica può, al riguardo, formulare le opportune direttive e fissare le relative priorità. Nel nostro caso tali direttive sono stati conferite al Dirigente con due delibere di indirizzo n.218 del 2014 e n. 374 del 2014. Gli atti di mobilità interna non sono oggetto di relazioni sindacali specifiche; si può fornire periodicamente al sindacato una informativa successiva sulla gestione del personale.
In relazione alle polemiche insorte si fa presente che l’organo di direzione politica si è avvalso delle facoltà che la legge gli consente di conferire al Segretario Generale le direttive e le priorità di indirizzo, individuando le categorie professionali necessarie a rendere efficienti i Servizi.
Su tutti gli altri rilievi formulati si ricorda che è stata già data a suo tempo l’informativa al Consiglio Comunale, con deliberazione n. 29 del 5/3/14, così come previsto. I rallentamenti nel processo di riorganizzazione si sono determinati a causa dell’assenza di un Dirigente, che ha costretto il conferimento agli altri Dirigenti delle deleghe per sopperire alla carenza determinatasi.
Infine, senza alcuna volontà di proseguire in questo contraddittorio, si ricorda che gli Ordini di servizio sono stati formulati dal Segretario Generale, sulla base degli indirizzi ricevuti. L’attuazione degli spostamenti compete alla Segreteria generale, e considerato che questa aveva attuato i primi trasferimenti – senza sottoporre alla Giunta alcun rilievo o documento di denuncia da parte di nessun dipendente – resta in capo alla Segreteria la facoltà di produrre gli ordini di servizio. Tra l’altro l’art. 54 bis, D.Lgs. n.165 del 2001, dispone che “il pubblico dipendente che denuncia all'autorità giudiziaria o alla Corte dei conti, o all'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia”. Questo non vuol dire che un funzionario sia pure addetto all’anticorruzione diventi inamovibile. Per cui è il Segretario generale, che avrebbe dovuto eventualmente segnalare alla giunta eventuali denunce presentate da dipendenti, che ne impedivano la mobilità verso altri servizi, quindi rintracciando la soluzione più consona per il corretto svolgimento del procedimento amministrativo. La Giunta pertanto continuerà ad operare nell’esclusivo interesse generale, convinta che solo una più corretta e flessibile riorganizzazione della macchina amministrativa potrà accelerare e rendere più trasparenti ed efficienti i servizi offerti ai cittadini.
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