“Avremmo potuto fare meglio, sicuramente abbiamo potuto commettere errori, ma abbiamo agito all’insegna della correttezza, della legalità e dell’interesse della comunità”. Lo afferma il sindaco di Montecalvo nella relazione di fine mandato inviata alla Corte dei Conti. Carlo Pizzillo evidenzia come, nonostante la dichiarazione di dissesto finanziario dell’ottobre 2009 e la contemporanea stretta sui finanziamenti statali pari al 30%, sono stati mantenuti i servizi già in essere e realizzate una serie di attività come l’istallazione della rete wi – fi e la costruzione della Casa dell’Acqua che per i cittadini ha significato un risparmio di circa 100 euro nell’arco dell’anno. Anche l’aumento della percentuale di raccolta differenziata è considerevole, si è passati dal 45% al 70% con la quasi scomparsa dei cassonetti e l’eliminazione delle discariche abusive. Gli obiettivi del mandato amministrativo sono stati conseguiti attraverso un’organica, strutturata e attenta operazione di spending review. Ad esempio nel paese di Montecalvo sono stati disdetti contratti di affitto d’immobili utilizzati per gli uffici comunali con un risparmio annuale di 50 mila euro; gli incarichi, soprattutto legali, sono stati affidati in regime di singole convenzioni arrivando a un compenso di massimo 2mila euro riuscendo così a pagare il compenso di dieci contenziosi; ed ancora il risparmio per le casse comunali è arrivato anche da trasporto scolastico che, appaltato a terzi, ha permesso di tagliare qualche migliaia di euro, e poi c’è stato l’azzeramento dei costi della politica con la rinuncia alle indennità da parte degli amministratori. La lista inviata alla Corte dei Conti è ancora lunga: più di trenta pagine per mettere nero su bianco le attività iniziate nel 2009 fino a quelle del 2013 inserendo anche le opere pubbliche come l’ultimazione del Castello Ducale ma si riportano anche le soluzioni trovate per questioni decennali quali l’eliminazione e l’abbattimento delle casette asismiche del terremoto del 1930 e dei container di quello del 1980 con la riqualificazione dei siti. E mentre Montecalvo si prepara al voto del prossimo maggio, il sindaco uscente sostiene di “lasciare un ente economicamente integro e capace di guardare al futuro, e di lasciare un paese oggettivamente migliore di quello trovato all’insediamento”.
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