Nuova sconfitta in tribunale per l'Amministrazione comunale di Montefredane. Dopo l'annullamento della giunta per il mancato equilibrio di rappresentanza tra uomini e donne, anche il deposito di fuochi d'artificio, in località "Campo Ferrato", si farà. Lo ha stabilito, ancora una vola, il tribunale amministrativo di Salerno. Con sentenza n. 1500 del 2013 è stato, infatti, accolto il ricorso presentato dall'imprenditrice Antonietta Pagano, assistita dall'avvocato Donato Pennetta, contro la decisione del sindaco Valentino Tropeano che, nel 2011 appena insediatosi alla guida del municipio, aveva negato la richiesta di permesso a costruire presentata dall'imprenditrice, per la realizzazione del manufatto destinato a deposito materiale pirotecnico. "Tropeano sarà ricordato come il sindaco delle cause perse". Questo il giudizio dell'ex sindaco, Carmine Troncone, secondo il quale "la decisione del Tar di Salerno rende giustizia certamente all'imprenditrice Pagano, ma in particolare alla precedente amministrazione comunale".
Il consigliere di opposizione sottolinea che "viene a cadere il castello di accuse, veleni e allarmismi cosparsi in paese dall'allora gruppo di minoranza guidato da Tropeano che ne face un cavallo di battaglia vincente della propria campagna elettorale. E' evidente - sottolinea ancora Troncone - che alla luce del nuovo responso dei magistrati del tribunale amministrativo è arrivata un'ulteriore conferma circa la corretta azione amministrativa della mia sindacatura". L'ex primo cittadino sottolinea, inoltre, che "le iniziative propagandistiche annunciate in campagna elettorale e perseguite successivamente dal sindaco Tropeano hanno avuto, al momento, un unico effetto: l'aggravio delle spese legali sulle casse comunali". In conclusione il consigliere comunale auspica che "il sindaco Tropeano trovi il coraggio di informare i cittadini di Montefredane sul dispendio di risorse economiche impiegate per la difesa nei contenziosi in cui l'Ente è stato trascinato, anche in considerazione della recente decisione dell'amministrazione di mettere in vendita i beni del patrimonio comunale con l'obiettivo di rimpinguare le casse del municipio".
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