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Novemila euro contesi tra Don Ciriaco e il Comitato, il Vescovo mette pace: sono della Parrocchia di Sant'Angelo All'Esca

documento vescovo

Il Vescovo della Diocesi di Avellino, Monsignor Francesco Marino, è intervenuto - con un comunicato del 17 marzo - nella querelle che ha visto contrapporsi il Parroco della Parrocchia San Michele Arcangelo di Sant'Angelo All'Esca, don Ciriaco Rabattino Vozella, e il Comitato Festa 2011 del Comune Irpino. Pare che la controversia sia storia vecchia: è da quasi un anno che le due parti non trovano un accordo unanime sulla gestione del residuo - più di novemila euro - delle feste patronali dell'anno 2011. Il Parroco, presidente del Comitato e quindi responsabile dell'amministrazione delle Feste, è riuscito a gestire negli anni precedenti gli eventuali esuberi con la collaborazione e il consenso di cittadini e collaboratori. Questa volta non è andata così : i membri del Comitato Festa 2011 ritenendo che il Parroco non fosse in grado di gestire responsabilmente la somma rimanente, hanno pensato di escluderlo intestandosi il ricavato su libretto postale - senza, pare, il consenso del loro presidente - con il proposito di realizzare bagni pubblici nella Chiesa di San Michele, patrono di Sant'Angelo. Si è tentato di risolvere il caso organizzando incontri pubblici. Non è bastato. Come non sono bastati i solleciti del Vescovo che ha dovuto risolvere il caso stabilendo, attraverso un comunicato indirizzato al Parroco e ai componenti del Comitato, che "quanto prima siano messi nella disponibilità piena della Parrocchia nella persona del suo legale rappresentante la somma residua delle Feste Patronali", con la quale il parroco farà eseguire la realizzazione delle opere parrocchiali necessarie, come la riparazione del tetto e delle grondaie della Chiesa rovinati dalla neve. Bisognerà poi presentare il rendiconto alla comunità parrocchiale e alla Curia Vescovile. Monsignor Francesco Marino ha precisato che "Il Comitato non si forma e non può agire se non in collaborazione con il parroco presidente". Questi, "una volta costituito il comitato ha il dovere morale di arrivare con loro ad una decisione da essi stessi condivisa". Si conclude così - e finalmente- una vicenda che ha tenuto banco in paese per mesi.

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