«Uno sfregio alla città e a quel poco verde rimasto». È duro l’intervento del dottor Adelchi Silvestri ex consigliere comunale sull’abbattimento che si sta consumando in queste ore di due alberi secolari al Parco dei Pini in contrada Chiare ad Avellino. L’abbattimento riguarda due pini secolari situati nei pressi di una villa che insistono su una strada privata. Domani quei due pini non ci saranno più.
L’appello che Silvestri rivolge agli ambientalisti e alle istituzioni è far presto per interrompere la distruzione di un pezzo di storia della città. Il Parco dei Pini è una costruzione risalente ai primi anni ’90 della Brogna costruzioni, un complesso di ville a due passi dal centro città che in quei due pini secolari trova la sua identità e orgoglio. Per volere di un privato, però, tutto questo sparirà. Dopo una serie di denunce, infatti, ha ottenuto da un giudice la sentenza di abbattimento per pubblica incolumità. Una notizia piovuta dal cielo per tutti i residenti di quel complesso che vivono a malincuore e tristezza questa decisione contro cui nulla hanno potuto fare. «Non stiamo parlando di semplici alberi – spiega Silvestri -. Si tratta di beni storici per la nostra comunità un tesoro dal valore inestimabile che custodisce secoli e secoli di memorie, leggende e avvenimenti storici. Un monumento naturale che deve essere tutelato e protetto dall’insensibilità di molti. Agli alberi monumentali e’ riconosciuto non solo un valore ambientale ma anche culturale: essi diventano simbolo di importanti eventi storici, culturali, tradizioni o semplicemente identificano l’identità di un luogo e della gente che vi vive. Gli alberi sono essenziali per la nostra salute – continua -. La loro conservazione è fortemente collegata alla difesa del territorio. È inconcepibile in un Paese civile tagliare alberi. L’abbattimento di quei due pini rappresenta un vero sfregio all’icona e all’identità del Parco e dei suoi abitanti. Eppure esiste una legge che tutela gli alberi monumentali: la Legge 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”. E i due pini che si vogliono abbattere rientrano nella definizione di monumentale: l’albero secolare tipico, che può essere considerato come raro esempio di maestosità e longevità, per età o dimensioni, o di particolare pregio naturalistico. Come è possibile che l’amministrazione comunale non abbia ancora stabilito i principi e criteri per il censimento degli alberi monumentali nel proprio territorio come espressamente richiesto dalla legge? Non so se riusciremo ad impedire tale scempio, ma spero che in futuro l’amministrazione comunale sia più attenta a tutelare la natura e i suoi meravigliosi doni».
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