Non solo di opere, fondi e cemento. Il Piano strategico deve essere un documento dentro il quale si delinea una idea di città, la sua identità. E' questa la direttrice che sta alla base del lavoro che l'amministrazione sta facendo con un giro di consultazioni che ha coinvolto, e coinvolgerà, tutte le categorie del capoluogo. Il prossimo passo sarà una serie di seminari presso la Chiesa del Carmine dove verranno affrontati i grandi temi. Su tutti, quello centrale della definizione di un'area vasta. ''Avellino - dice il sindaco Foti - e' naturalmente candidata a ruolo di guida della provincia. I comuni devono mettersi insieme e fare massa critica per andare a Napoli o a Roma non più con il cappello in mano. Per i fondi europei 2014-2020 servono pochi importanti progetti che siano in grado di dare una speranza di futuro alle nuove generazioni''.
E a proposito di collaborazione tra sindaci, il consiglio comunale nella seduta di ieri ha approvato all'unanimita' la proposta della democratica Nadia Arace attraverso la quale il capoluogo aderisce al patto dei sindaci europei per l'energia e si impegna a ridurre del 20 per cento, entro il 2020, le emissioni di anidride carbonica.
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