Arriva dal sindaco di Calabritto l’allarme tracollo dei piccoli comuni della valle del Sele e dell’Alta Irpinia. Il primo cittadino invita alla riflessione e soprattutto si scaglia contro la Regione rea di tralasciare quest’area nell’incuria più assoluta. Ed allora e per queste ragioni bisogna difendersi dallo strapotere e dall’indifferenza dell’ente campano, non più attraverso proclami, dichiarazioni di intenti e documenti, ma passare dalle parole ai fatti e così il sindaco di Calabritto suggerisce di inviare all’indirizzo della Regione Campania dei decreti ingiuntivi obbligandola a coprire i fondi che i comuni hanno anticipato. Il primo cittadino si riferisce ai finanziamenti della legge 51 per i piccoli comuni, della legge 50 per gli impianti sportivi e per la legge 42 per gli edifici scolastici. In effetti si tratta di una protesta per i ritardi nella restituzione delle spese che vuole essere portata avanti da tantissimi enti comunali in forte difficoltà e che rischiano il tracollo. Molti comuni vantano crediti altissimi e se la Regione Campania non restituisce i soldi anticipati, le piccole realtà rischiano la bancarotta e se i fondi non arrivano, gli amministratori sono costretti a prelevarli dal bilancio e questo ha una sola chiave di lettura: tagliare ancora sui servizi penalizzando sempre più le zone interne e portando all’isolamento definitivo di un’area già di per sé depressa. Il sindaco di Calabritto,invita ad una battaglia sinergica con gli altri sindaci del comprensori visto che vivono le stesse difficoltà a far quadrare il bilancio, anche perché la gestione amministrativa è diventata insostenibile. Una pioggia di decreti ingiuntivi, all’indirizzo di Palazzo Santa Lucia dovrebbe obbligare l’ente a prendere atto delle difficoltà e ad assumersi delle responsabilità.