Un’ordinanza destinata a far discutere quella firmata dal sindaco di Fontanarosa, Giuseppe Pescatore. Il primo cittadino ha deciso di siglare il documento con cui si vieta sul territorio comunale la sperimentazione e/o istallazione del 5G.

In rete si è subito scatenato il dibattito tra chi ha pensato che il motivo dietro la scelta di Pescatore fosse la correlazione tra il Covid e questa particolare tecnologia. Da mesi infatti sul web sono in tanti a sostenere - diversamente dalla pressochè totalità della comunità scientifica - che il 5G aiuterebbe la diffusione del virus in due modi: abbassando le nostre difese immunitarie (rendendoci così più vulnerabili) o addirittura diffondendo direttamente il virus attraverso le antenne.

Nell’ordinanza del Comune della Media Valle del Calore però non è presente alcun nesso con il temuto Covid. Si fa riferimento invece, più in generale, alla mancanza di studi preliminari che offrano una valutazione “del rischio sanitario e per l’ecosistema derivante da una massiccia, multipla e cumulativa installazione di milioni di nuove antenne che, inevitabilmente, andranno a sommarsi su quelle esistenti” (anche su questo punto il dibattito è aperto, ndr).

Si legge ancora nel documento che “prima di consentire l’installazione di impianti 5G dovrebbe essere valutato il rischio attribuibile a tale intervento, eseguendo anche un monitoraggio sanitario su un campione di popolazione residente e non residente per individuare l’insorgenza di possibili effetti collaterali”. “L’esigenza della tutela della salute e dell’ambiente – viene sottolineato nell’ordinanza - deve essere considerata come principio primario e prevalente su tutti gli altri”. Da qui la decisione del Sindaco di adottare questo provvedimento che in base al codice delle telecomunicazioni elettroniche è a discrezione degli Enti Locali.

Pescatore ha quindi raccolto l’istanza del Movimento Verde e l’Appello Internazionale Stop al 5G sulla terra e nello Spazio lanciato da scienziati, medici, organizzazioni ambientaliste e cittadini provenienti da 204 paesi all’ONU, all’OMS, al Consiglio d’Europa e ai governi di tutte le nazioni.