L’obiettivo è ora rasserenare gli agricoltori e i consumatori. E mettere in condizione i primi di ritornare alla normalità con l’approvvigionamento idrico interessando anche la Prefettura irpina. Dopo l’allarme inquinamento dei pozzi in Valle Ufita, a distanza di diversi giorni, si può finalmente far chiarezza: “Solo un pozzo nell’agro di Flumeri, di fronte l’ex stabilimento Fiat, è contaminato da tetracloroetilene, ma trattasi di una cavità fra le 12 non utilizzata per irrigare i campi di tabacco e ortaggi che sono nelle vicinanze”. Ad affermarlo sono i vertici del Consorzio di Bonifica dell’Ufita i quali venerdì denunciarono a mezzo stampa e alla Procura della Repubblica di Ariano la presenza di sostanze inquinanti nell’acqua. “Le vasche di accumulo sono sane tanto è che attendiamo l’ufficialità delle analisi da parte dell’Arpac per consentirne il prelievo – precisa Francesco Vigorita – ”. Parallelamente il Consorzio ha effettuato la verifica capillare di tutti gli invasi, pertanto Vigorita e l’ente hanno tirato un sospiro di sollievo rendendosi conto che la questione è circoscritta. Il consorzio ufitano ha programmato di ripristinare il servizio idrico per gli agricoltori nel giro di una settimana, dopo di ciò tempo altri sette giorni e si consentirà l’accesso all’acqua della diga Macchioni.
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