Confermata la data del 14 aprile, primarie a turno chiuse a liste civiche, quindi all’ex vicesindaco Gianluca Festa e questione delle incompatibilità risolta, forse, con la richiesta a presentare nelle mani dei segretari di coalizione l’impegno a dimettersi.
Il caso riguarda l’ex consigliere Leonida Gabrieli, pronto a correre alle primarie. Il fratello, Amedeo, guida l’Avellino Città Servizi, municipalizzata del comune. Il partito, su pressante richiesta della sinistra interna, chiederà un atto ufficiale nel quale Amedeo Gabrieli s’impegni a lasciare l’incarico se il fratello dovesse diventare primo cittadino del capoluogo. Se questo basterà ai bersaniani di Fierro e Todisco ancora non è dato sapere.
Il nodo delle regole è stato affrontato questa mattina nell’interpartitico tenuto in Via tagliamento. Oltre ai dirigenti del Pd, erano presenti i vertici di Centro Democratico, dei Socialisti e dei Comunisti Italiani.
Intanto arriva la notizia, anche se non ancora ufficiale, che il costruttore Paolo Foti sarà della partita. Sostenuto principalmente dall’area Letta, Foti potrebbe trovare il sostegno anche di altre componenti del partito e presentarsi così come uno dei candidati più accreditati a guidare la coalizione di centrosinistra.
Ma il circolo Foa insorge e in una nota chiede la testa di De Blasio:
''La modifica del Regolamento per le primarie della coalizione di centrosinistra rappresenta una violazione delle più elementari norme di convivenza democratica interna ad un partito.
La scelta operata da alcuni dirigenti del PD rompe gli equilibri che faticosamente si sono costruiti per mantenere l’unità del partito in città e frantuma il tavolo della coalizione di centrosinistra consegnando alla città una coalizione debole.
Risulta che tale documento sia stato sottoscritto, per il PD, dal presidente dell’Assemblea provinciale De Blasio e non dalla segretaria provinciale che, assente, ha ritenuto di non dover delegare, come da statuto del partito, il vice segretario. Anche questo è segno di un certo modo di alcuni dirigenti di intendere il senso di appartenenza al partito, evidentemente non considerato come luogo di confronto e crescita democratica.
Iin assenza di una segreteria cittadina, il coordinamento dei circoli cittadini del PD, unico organismo di direzione politica riconosciuto del partito in città, ha approvato, dopo ampia discussione, la bozza del regolamento per le primarie che è stata sottoscritta dai cinque segretari dei circoli cittadini e che alleghiamo in copia, onde consentire alla città di conoscerne il contenuto.
Alla base di tale regolamento vi è l’esigenza di dare norme che consentissero a chiunque di far parte della contesa a parità di condizioni e che rappresentassero, al contempo, il modo, ritenuto più adeguato, di rispondere alla domanda di cambiamento che la città pone a chiunque si candidi per governarla.
Ci si chiede con quale potere ed in base a quale norma di statuto un dirigente che, per sua natura, dovrebbe avere funzioni di garanzia nel partito e non di governo di un processo politico ed organizzativo, giunge, unilateralmente e senza essersi prima confrontato con i circoli cittadini, a modificare un regolamento, vincolando, così, un intero partito cittadino che aveva espresso posizioni politiche differenti.
La mancanza di rispetto istituzionale da parte di De Blasio, unitamente ad una evidente scarsa conoscenza delle dinamiche del partito cittadino e dei problemi della città stessa, ci portano a chiederne le dimissioni immediate e senza indugio dal ruolo ricoperto.
La scelta di questa operazione di taglio e cucito utile ad escludere dalle primarie candidati scomodi e ad includerne altri confacenti ad una idea di politica che non ci appartiene e ad una strategia che rischia di consegnare la città alla destra, è una cosa non degna di un partito che voglia corrispondere all’ansia di rinnovamento che viene dalla società.
A questo gioco il Circolo Foa non ci sta e non si rassegna all’idea di dare un’immagine sbagliata del PD. Se così non dovesse essere conosciamo sin d’ora i responsabili di quello che si preannuncia a tutti gli effetti come un suicidio politico, con una strategia volta al mantenimento o alla riconquista di posizioni di potere, e non al bene comune che noi instancabilmente, con i cittadini onesti e con chi crede in un vero centrosinistra, intendiamo ricercare''.
Commenta l'articolo