L’8 maggio ( insieme al 29 settembre) è la giornata dedicata ai festeggiamenti in onore di San Michele Arcangelo. Nel piccolo borgo di Sant’Angelo All’esca la devozione per il Santo Patrono, è fortemente sentita, segnata da una secolare tradizione. Il culto dell’Arcangelo Michele, viene da lontano. E’ infatti di origine orientale e sarebbe giunto in Europa intorno al V secolo. Nel maggio del 490 l'arcangelo, capo supremo delle forze celesti in lotta contro il male, apparve – per la prima volta - a San Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto. Dopo avergli indicato una grotta sul Gargano lo invitò a dedicarla al culto cristiano. In quel luogo sorge tutt'oggi il Santuario di San Michele Arcangelo. A questa seguirono altre cinque apparizioni. Il giorno della sua dedica, officiata con ogni probabilità da un Papa prima del 450, ovvero il 29 settembre, è rimasto fino ad oggi quello in cui tutto il mondo cattolico festeggia il Santo. A Sant’Angelo, la tradizione vuole che nei giorni dedicati al Santo, non si mangi né carne, né uova, né derivati del latte. Si racconta anche di un’antica “querelle” tra gli abitanti di Sant’Angelo e quelli di Fontanarosa. Secondo questi ultimi, la statua del Santo sarebbe stata sottratta da una delle loro Chiese. I festeggiamenti “civili”, prevedono due serate durante le quali il concerto bandistico, farà da protagonista. La serata di martedì si chiuderà con il famoso spettacolo dei fuochi pirotecnici.